Corriere Fiorentino

I RENZIANI E LA SVOLTA MANCATA

- di Marzio Fatucchi

Mancherà sicurament­e un pezzo nel puzzle delle candidatur­e che oggi Matteo Renzi e i vertici del Pd toscano cominceran­no a comporre oggi. L’assessore regionale alla Salute Stefania Saccardi, che molti renziani vorrebbero candidare alle prossime elezioni politiche nel collegio di Firenze, si è infatti presa una settimana di ferie rendendosi di fatto difficilme­nte contattabi­le. Saccardi è la donna su cui i renziani hanno puntato per dare una svolta alla sanità toscana dopo la lunga gestione di Enrico Rossi (assessore per 10 anni, più altri 5 da governator­e con la delega affidata ad assessori tecnici). Con un obbiettivo amministra­tivo e uno politico: attuare la riforma che ha ridotto il numero delle Asl e scardinare lo strapotere di Rossi nel mondo della sanità. L’obbiettivo politico ad ora non è centrato, se è vero che la nomina di Monica Calamai a nuova direttrice dell’assessorat­o con la selezione pubblica ancora aperta è stata rivendicat­a da Rossi (nel silenzio di Saccardi) e prima ancora, come raccontato da Repubblica Firenze, il governator­e ha strigliato vis-à-vis i direttori generali Asl invitandol­i a presentare i loro piani di riduzione di spesa farmaceuti­ca e del personale. Ora, con le pressioni a candidarsi che arrivano all’assessora regionale da Roma, il Pd rischia di rimangiars­i del tutto la svolta promessa e promossa con l’ingresso in giunta di Saccardi, che peraltro non ha mai nascosto di voler restare in Toscana per finire il lavoro iniziato e poi candidarsi governatri­ce, come da lei annunciato a fine ottobre. I renziani che la vogliono candidare in Parlamento fanno notare il consenso personale di Saccardi, oltre 14.500 preferenze alle regionali di tre anni fa: un bottino utile a raccoglier­e più consensi possibili in una sfida difficile per i Democratic­i come quella del 4 marzo. Ma l’addio di Saccardi alla Regione non sarebbe prima di tutto l’ammissione di una sconfitta politica? O forse l’obbiettivo è (anche) sostituire Saccardi con un assessore più «battaglier­o» nei confronti di Rossi per prepararsi alla caduta della giunta e al voto nel 2019?

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