Corriere Fiorentino

Mika, le chiavi della città e un sogno «Cantare davanti a Masaccio»

Palazzo Vecchio, riconoscim­ento alla pop star. «Mia madre mi ha detto: non perderle»

- Edoardo Semmola

Il sindaco Dario Nardella ha consegnato le «Chiavi della città» al cantante Mika per la vicinanza e l’affetto dimostrate verso Firenze ricordando l’impegno di Firenze al suo fianco contro l’omofobia. La pop star ha improvvisa­to uno show in Palazzo Vecchio e si è proposto per un concerto alla Cappella Brancacci. «Mia madre — ha scherzato — mi ha detto di stare attento a non perderle»

«Per me le chiavi rappresent­ano un legame». E Mika, i legami, è abituato a vederli rompere: da sempre giramondo, cresciuto quasi senza patria, dal Libano all’Inghilterr­a, poi l’Italia, ora gli Stati Uniti. Ecco perché «mia madre stamani mi ha chiamato e me l’ha detto: mio caro, questa volta stai attento, non le perdere sul bus come fai sempre» ha raccontato con il suo solito fare giocoso. La platea in Sala Leone X scoppia a ridere. Perché le chiavi di cui parla, e che regge «faticosame­nte» facendo finta che pesino come macigni, sono le chiavi della città che il sindaco Dario Nardella gli ha appena consegnato. «Nella mia vita è rimasta solo la chiave dell’arte, quella che ti dà la libertà di esprimerti» racconta la popstar indicando ancora la confezione d’onore contenente la riproduzio­ne dei chiavistel­li delle quattro porte cittadine.

Palazzo Vecchio ha voluto omaggiare Mika «per aver dimostrato in questi anni vicinanza e grande affetto per Firenze» si legge nella motivazion­e. Nardella ha ricordato il concerto al Maggio dello scorso anno e le scritte omofobe che accompagna­rono un’altra sua esibizione nel 2015 con «la città che si unì compatta al suo fianco». A proposito del Maggio, non ha fatto mancare il suo appoggio alla

Carmen dal finale cambiato che tanto sta facendo discutere: «Sono contento che non muoia — ha detto — Una donna può anche essere un’eroina senza morire». E ripensando allo spiacevole episodio omofobo, è stato sottolinea­to come il riconoscim­ento delle Chiavi abbia anche un forte valore politico sul fronte dei diritti civili di cui Mika, omosessual­e dichiarato, è sempre stato un alfiere: ribadendo la necessità di aprire all’adozione da parte di coppie gay perché «l’amore si provoca con l’amore e la tolleranza. L’intolleran­za, l’odio e la violenza si provocano con il rifiuto e l’intolleran­za». Per il cantante occorre fare «tutto quello che può incoraggia­re questa idea che è l’investimen­to tra una persona l’altra: una donna e un uomo, due donne, due uomini, non importa».

Firenze ha dimostrato di amarlo e lui ricambia. Promette di tornare più spesso. E propone «un concerto alla Cappella Brancacci» dove si è recato poco prima della cerimonia testandone anche l’eco e l’acustica al fianco del frate carmelitan­o che gli ha fatto da guida. Anzi, «fosse per me, mi esibirei in tutti i musei della città». Ricorda quando, per il suo show televisivo Stasera

Casa Mika, provò a guidare un taxi per le strade della città: «Meglio prenderlo che guidarlo — ha chiosato — mi stavo trasforman­do in un tassista parigino, di quelli che inveiscono contro i turisti».

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Nardella mentre mostra a Mika gli affreschi della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio
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 ??  ?? Le chiavi consegnate dal sindaco sono la copia delle chiavi originali che aprivano le antiche porte di Firenze, quelle originali sono esposte a Palazzo Vecchio
Le chiavi consegnate dal sindaco sono la copia delle chiavi originali che aprivano le antiche porte di Firenze, quelle originali sono esposte a Palazzo Vecchio

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