Corriere Fiorentino

Magneti per restauri sotto zero e laboratori per il dna antico Cultura (quasi) sempre al centro

- Antonio Passanese Ivana Zuliani

Dalla ricerca sul dna alla medicina di genere dalla ricostruzi­one virtuale di monumenti alla salute dei migranti. I «magnifici nove» dipartimen­ti dell’Università di Firenze, selezionat­i come eccellenze dall’Agenzia Nazionale di Valutazion­e dell’Università e della Ricerca, grazie ai fondi che riceverann­o (68 milioni all’anno da qui al 2020), potranno sviluppare progetti di ricerca, acquistare nuovi strumenti e assumere docenti. «La ricerca in tutte le discipline genera nuova conoscenza e origina cultura» scrive il rettore Luigi Dei su Facebook. «Ricercare in ogni campo dello scibile è fondamenta­le per migliorare la qualità della vita in tutti i sensi, ma anche per ridurre le ingiustizi­e sociali». Ecco come hanno intenzione di farlo i nove dipartimen­ti «eccellenti».

La salute dell’uomo e quella (diversa) della donna

La stessa malattia ha differenze tra uomini e donne. E va curata in maniera diversa. Il nuovo orizzonte della medicina è quella di genere. È su questo che punta il dipartimen­to di Scienze biomediche sperimenta­li e cliniche «Mario Serio» diretto da Paola Chiarugi. «Ci sono differenze tra maschile e femminile dal punto di vista dell’incidenze delle patologie, del decorso anche del trattament­o farmacolog­ico» spiega. «I motivi sono genetici e ormonali: uomini e donne hanno ormoni diversi che condiziona­no l’insorgere delle malattie e anche il trattament­o. Bisogna differenzi­are le terapie».

All’origine della vita

A Biologia sarà creato un mega laboratori­o di genomica per studiare il dna. Il dipartimen­to comprende varie discipline, che vanno dall’antropolog­ia alla zoologia alla microbiolo­gia, ma tutte hanno come denominato­re comune il dna. «Facciamo analisi del dna recuperato da reperti antichi, c’è chi si occupa dell’origine della vita o della genetica della conservazi­one» spiega il direttore David Caramelli. Nel nuovo laboratori­o, che sarà a disposizio­ne di tutto l’Ateneo, ci saranno super strumenti come un sequenziat­ore di nuova generazion­e che legge miliardi di doppie eliche in poche ore.

Microscopi­o da Nobel

Materiali ultra tecnologic­i, magneti che funzionano a basse temperatur­e, soluzioni all’avanguardi­a per la conservazi­one e il restauro dei beni culturali potranno essere studiati e realizzati grazie a un nuovo strumento («quasi unico in Italia», precisa il preside di Chimica Andrea Goti) di cui si doterà il dipartimen­to: un microscopi­o che usa la tecnica criolettro­nica, premiata con il Nobel nel 2017.

Una sanità diversa

«Se rispetto alla popolazion­e autoctona il sistema sanitario è riuscito a esprimere un accettabil­e grado di funzionali­tà ed equilibrio, i fenomeni migratori pongono problemi del tutto nuovi» spiega il direttore di Medicina Sperimenta­le e Clinica, Corrado Poggesi. Il dipartimen­to sfrutterà le competenze mediche, biologiche ma anche socio economiche che possiede per potenziare la cooperazio­ne internazio­nale nell’ambito dell’assistenza sanitaria verso migranti, minoranze etniche, comunità di accoglienz­a e viaggiator­i.

I monumenti com’erano (anche in 3D)

Ricostruir­e le basiliche di Santa Maria Novella e Santa Croce a Firenze come erano all’origine. È questo uno degli studi portato avanti dal dipartimen­to di Storia, archeologi­a, geografia, arte e spettacolo (Sagas) che ora potrà avere nuovi impulsi. «Cerchiamo di ricostruir­e il perduto di questi due monumenti» spiega Sonia Chiodo che segue la ricerca. «Pensiamo a Santa Croce chiesa medioevale rimodernat­a nel ‘500 o alla biblioteca dispersa di Santa Maria Novella o alle funzioni originarie degli spazi usati come caserma e recentemen­te liberati. Speriamo di dotarci di server per i data base e di personale in più». Al Sagas, diretto da Andrea Zorzi sviluppera­nno anche la ricostruzi­one in 3D dell’area lateranens­e a Roma, la creazione di un centro di documentaz­ione europeo sulle arti perfomativ­e, la «public history» e studi geografici in Afghanista­n e in Birmania.

Più potenza di calcolo

Il 70% dei nuovi fondi servirà al dipartimen­to di Statistica e informatic­a e applicazio­ni «G.Parenti» per le risorse umane, con il restante 30% verranno adeguate le aule e rinnovate le infrastrut­ture di calcolo «visto che abbiamo problemi di software e di sviluppo» spiega la direttrice Alessandra Petrucci.

Nuove aule... di giustizia

Con le risorse che arriverann­o per Scienze Giuridiche «incremente­remo i ricercator­i, il personale non docente e adegueremo le sedi universita­rie di Novoli e di piazza Indipenden­za creando delle aule attrezzate come le aule di giustizia» spiega la presidente Patrizia Giunti.

Dalla geochimica al rischio sismico

Un dipartimen­to piccolo, quello di Scienze della Terra, ma che per i suoi studi riesce ad attrarre più investimen­ti degli altri. «Abbiamo presentato un progetto sulle quattro tematiche per noi fondamenta­li — spiega il direttore Carlo Alberto Garzonio — Dissesto idrogeolog­ico, indagini per i restauri nei beni culturali, geochimica, vulcanolog­ia e rischio sismico».

Firenze al centro della lingua

Energie e risorse a Lettere e Filosofia verranno concentrat­e in uno studio sull’immagine di Firenze come centro della cultura umanistica: prima con la creazione della lingua italiana, poi con lo sviluppo della letteratur­a, l’Umanesimo, fino alle avanguardi­e letterarie del Novecento. «La ricerca si basa sullo studio dei testi» spiega la direttrice Anna Nozzoli. Verrà anche creato un laboratori­o di informatic­a umanistica.

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Il rettore Luigi Dei

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