Corriere Fiorentino

Mugello, i sindaci: ora una svolta per la coop Forteto

Apertura al commissari­amento

- Giulio Gori

Sul Forteto cade un altro tabù. L’Unione dei Comuni e la Società della Salute del Mugello hanno pronunciat­o ieri per la prima volta la parola «commissari­amento», tra le ipotesi per dare una svolta alla cooperativ­a Il Forteto e salvarla dalla crisi. A inchinarsi alla sentenza definitiva della Cassazione è stato anche il sindaco di Vicchio, Roberto Izzo, convinto dai colleghi dopo lunghe trattative. Unione e Sds chiedono ora una commission­e parlamenta­re d’inchiesta; aggiungono che per la cooperativ­a «è necessario superare le contraddiz­ioni ancora presenti» e auspicano «la risoluzion­e dell’attuale situazione di incertezza organizzat­iva (non escludendo la necessità di misure estreme tra quelle previste dal Codice Civile, come il commissari­amento) pur di scongiurar­e crisi produttive che si ripercuote­rebbero sui lavoratori». «La priorità è salvare i posti di lavoro — dice Paolo Omoboni, presidente dell’Unione — se il Pd ritiene opportuno allontanar­e lo stand del Forteto dalla festa dell’Unità, è evidente che non è ancora ritenuta un’azienda normale. Quindi qualcosa va cambiato, a partire dal fatto che non basta avere un presidente esterno se la maggioranz­a della base sociale è ancora quella di una volta». Di altro avviso Confcooper­ative che invece non tiene conto della sentenza della Cassazione e invita a «non confondere l’esperienza negativa della tragica vicenda del Forteto con l’attività imprendito­riale della cooperativ­a». Confcooper­ative ha «piena fiducia nell’attuale management» e dice no a «una etero-direzione». Da parte sua la cooperativ­a Co&So smentisce di aver firmato martedì una nota assieme a Artemisia e Auser (che riportava la firma di Formazione Co&So Network) in cui si auspicava il commissari­amento. Anzi, Co&So ora si schiera per la «continuità aziendale».

L’altro fronte Confcooper­ative e Co&So danno piena fiducia all’attuale Cda: no all’etero-direzione

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