Di Giorgi: adesso però lui non può difendersi
Interviene quasi subito, dopo aver letto le agenzie che diramano la notizia del presunto abuso di Franco Zeffirelli ai danni dell’attore Jonathon Schaech — dallo stesso raccontata sul magazine People — la senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi, e la sua reazione a caldo è di dispiacere. Lei, grande promoter e mediatrice per l’apertura della Fondazione Zeffirelli, nell’ex Tribunale di Firenze dice: «Mi dispiace dover commentare quello che ho letto. E mi dispiacerebbe comunque, sia se quelle riportate da People fossero accuse vere, sia se si rivelassero false, perché arrivano in un momento di fragilità nella vita del maestro, in cui le sue condizioni di salute lo rendono debole e non capace di difendersi in prima persona. Aspetto che venga chiarita la vicenda ». Per il resto le sue considerazioni sul caso del giorno spaziano sul tema delle molestie sessuali tout-court, specialmente nel mondo del cinema. «Quello che sta avvenendo, tutto questo clamore mediatico su un tema tanto delicato esprime un disagio vero. Tanta condivisione nasce da un problema che affligge ed ha afflitto tante donne soprattutto, che ora hanno bisogno di denunciare». Denunce tardive, molte di quelle uscite negli ultimi mesi sui giornali che hanno generato due fronti contrapposti: da Asia Argento, prima fra le italiane a denunciare il produttore Harvey Weinstein, a Catherine Deneuve che su Le Monde ha difeso il diritto degli uomini di sedurre e infastidire le donne che desiderano corteggiare, sottolineando l’area grigia entro cui si muove il rituale del corteggiamento. Denunce tardive contro le quali tantissimi detrattori hanno replicato sostenendo che sarebbe dovute arrivare prima. Ed è a loro che risponde Di Giorgi chiarendo il suo pensiero. «Molte delle persone, in genere donne, che hanno denunciato tali abusi, hanno anche asserito che ai tempi dei fatti non erano in grado di accusare pubblicamente i loro molestatori perché psicologicamente più deboli . È comprensibile, visto che in genere questi abusi avvengono tra attori che hanno un potere contrattuale decisamente squilibrato». Ecco perché aggiunge: «Alle donne e a tutti va detto: “Si può dire no”. E chi prova ad abusare di un soggetto più debole deve essere accusato subito. Oggi si può». Infine un invito a riflettere e ad affrontare la questione con la dovuta compostezza: «Io credo — conclude la senatrice — che questa sia una questione della quale non ci si libera con un colpo di spugna. Bisogna essere seri. E aiutare chi non ha o non ha avuto il coraggio di ribellarsi subito a trovare il coraggio che, nel caso delle donne è qualità che a loro appartiene. È una questione anche culturale».
Alle vittime va detto che oggi si può denunciare, anche subito