L’amico di sempre sul set: una buffonata, io c’ero
Parla il costumista Tosi: «È una buffonata»
«Johnathon Schaech molestato da Zeffirelli? Mi sembra francamente impossibile: quel ragazzone era troppo grossier per lui, non era affatto il suo tipo, mai sarebbe piaciuto uno così a Franco». Non ha dubbi il maestro Piero Tosi, tra più celebrati costumisti della storia del cinema, premio Oscar alla carriera, allievo di Ottone Rosai, una vita al fianco di Luchino Visconti e dello stesso Zeffirelli. Premette che «non ricordo nessuna avances, non ho mai notato atteggiamenti strani da parte di nessuno» e soprattutto che «non ero presente continuamente, quindi non posso certo dire di sapere tutto ciò che succedeva tra il cast e la troupe». Ma è comunque sicuro di ritenere «sciocchezze» le accuse perché secondo l’artista nato 90 anni fa a Sesto Fiorentino, Franco Zeffirelli nemmeno «lo avrebbe guardato uno così».
Per Tosi, che arrivò su quel set dopo quasi mezzo secolo di cinema, da Bellissima di Visconti a Oltre la porta di Liliana Cavani, lavorare ai costumi di Storia di una capinera è stata una delle ultime fatiche importanti prima del pensionamento. Ricorda bene quei mesi sul set del film tratto dal romanzo di Verga, un quarto di secolo fa: «C’era un bel clima di lavoro e nessuna “strana simpatia”, ne sono certo», dice. Per questo considera «grottesche» le accuse e «una buffonata» la vicenda.
Tra l’altro, non gli dev’essere rimasto molto impresso l’attore americano che 25 anni dopo, sta accusando Zeffirelli di attenzioni sopra le righe e molestie sessuali: «Qual era? Quello che interpretava Nino Valentini? Non mi ricordo neanche come si chiama» prosegue. Poi mette a fuoco la memoria: «Ah sì, Schaech, è un morto di fame, uno che non è più riuscito a fare niente di importante nella sua carriera dopo Storia di una capinera, e quindi adesso si vendica attaccando Franco». A dir la verità, il maestro dei costumi non ha buoni ricordi di nessuno degli attori di quel film «a parte John Castle, Sinéad Cusack e ovviamente Valentina Cortese» ovvero tutti i ruoli da «adulti». Gli altri «erano tutti attorucoli, compreso questo Schaech». Dell’allora ventiduenne Tosi ricorda che «era un ragazzo molto quieto e silenzioso ma troppo grezzo per attirare le simpatie sessuali di Franco, era un lestofantone, un pesantone. E lui dice che Franco lo considerava bello e attraente? Non credo proprio». Anzi, aggiunge Tosi: «Zeffirelli aveva più simpatia per Angela Bettis, la ragazzina protagonista — che al momento delle riprese non aveva ancora nemmeno vent’anni — lui la considerava un potenziale genio. Purtroppo invece non è risultata esserlo. E io gliel’avevo detto, per entrambi».
Un morto di fame, dopo quel film non ha più fatto nulla. E poi non era di certo il tipo di Franco