Corriere Fiorentino

L’amico di sempre sul set: una buffonata, io c’ero

Parla il costumista Tosi: «È una buffonata»

- di Edoardo Semmola

«Johnathon Schaech molestato da Zeffirelli? Mi sembra francament­e impossibil­e: quel ragazzone era troppo grossier per lui, non era affatto il suo tipo, mai sarebbe piaciuto uno così a Franco». Non ha dubbi il maestro Piero Tosi, tra più celebrati costumisti della storia del cinema, premio Oscar alla carriera, allievo di Ottone Rosai, una vita al fianco di Luchino Visconti e dello stesso Zeffirelli. Premette che «non ricordo nessuna avances, non ho mai notato atteggiame­nti strani da parte di nessuno» e soprattutt­o che «non ero presente continuame­nte, quindi non posso certo dire di sapere tutto ciò che succedeva tra il cast e la troupe». Ma è comunque sicuro di ritenere «sciocchezz­e» le accuse perché secondo l’artista nato 90 anni fa a Sesto Fiorentino, Franco Zeffirelli nemmeno «lo avrebbe guardato uno così».

Per Tosi, che arrivò su quel set dopo quasi mezzo secolo di cinema, da Bellissima di Visconti a Oltre la porta di Liliana Cavani, lavorare ai costumi di Storia di una capinera è stata una delle ultime fatiche importanti prima del pensioname­nto. Ricorda bene quei mesi sul set del film tratto dal romanzo di Verga, un quarto di secolo fa: «C’era un bel clima di lavoro e nessuna “strana simpatia”, ne sono certo», dice. Per questo considera «grottesche» le accuse e «una buffonata» la vicenda.

Tra l’altro, non gli dev’essere rimasto molto impresso l’attore americano che 25 anni dopo, sta accusando Zeffirelli di attenzioni sopra le righe e molestie sessuali: «Qual era? Quello che interpreta­va Nino Valentini? Non mi ricordo neanche come si chiama» prosegue. Poi mette a fuoco la memoria: «Ah sì, Schaech, è un morto di fame, uno che non è più riuscito a fare niente di importante nella sua carriera dopo Storia di una capinera, e quindi adesso si vendica attaccando Franco». A dir la verità, il maestro dei costumi non ha buoni ricordi di nessuno degli attori di quel film «a parte John Castle, Sinéad Cusack e ovviamente Valentina Cortese» ovvero tutti i ruoli da «adulti». Gli altri «erano tutti attorucoli, compreso questo Schaech». Dell’allora ventiduenn­e Tosi ricorda che «era un ragazzo molto quieto e silenzioso ma troppo grezzo per attirare le simpatie sessuali di Franco, era un lestofanto­ne, un pesantone. E lui dice che Franco lo considerav­a bello e attraente? Non credo proprio». Anzi, aggiunge Tosi: «Zeffirelli aveva più simpatia per Angela Bettis, la ragazzina protagonis­ta — che al momento delle riprese non aveva ancora nemmeno vent’anni — lui la considerav­a un potenziale genio. Purtroppo invece non è risultata esserlo. E io gliel’avevo detto, per entrambi».

 Un morto di fame, dopo quel film non ha più fatto nulla. E poi non era di certo il tipo di Franco

 ??  ?? Franco Zeffirelli, di spalle, sul set di «Storia di una capinera» con Jonathon Schaech, alla sua destra Piero Tosi
Franco Zeffirelli, di spalle, sul set di «Storia di una capinera» con Jonathon Schaech, alla sua destra Piero Tosi

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