Omaggio a Kubrick, con l’uomo in gonna
Lo show dei guest designer giapponesi Undercover e The Soloist
Una sfilata unica ma doppia, cadenzata da ritmi opposti uniti dalla scelta di un comune filo conduttore. È quella dei marchi giapponesi Undercover e The Soloist andata in scena ieri sera alla Leopolda. Più estroverso Jun Takahashi lo stilista di Undercover, riservato e introverso Takahiro Miyashita mente creativa di The Soloist, i guest designer di Pitti hanno riflesso i loro caratteri nelle collezioni « sfidandosi» su un passerella lunga quasi 70 metri sul tema del surviving e della coscienza dell’estremo. A aprire la scena con un monolite che ha richiamato alla memoria quello del film 2001
Odissea nello spazio è stato Jun Takahashi. Lo stilista ha richiamato con stampe, codici e frasi l’immaginario e l’iconografia del capolavoro di Kubrick, e poi invenzioni stilistiche come i look con giacca a vento e gonna plissettata in morbida lana per lui. The Soloist costruisce invece armature leggere con mille dettagli (corsetti, cinghie, zip, specie di sciarpe sfrangiate sulla schiena, doppi volumi), e propone tessuti che sembrano classici e invece sono fibre artificiali trattate in modo ultra tecnologico per risultati performanti. A seguire la sfilata anche il giovanissimo Leo Mandella, quindicenne influencer inglese seguitissimo su Instagram che ha coperto sul social l’evento per Hypebeast , la prestigiosa piattaforma online di Hong Kong dedicata alla moda urban maschile. Lo stesso Mandella non aveva mancato in mattinata la sfilata M1992 di Dorian Stefano Tarantini alla Dogana. «Una collezione incredibile», ha detto abbracciando Tarantini. La capsule ha riscoperto rari pezzi d’archivio anni ‘80 facendo sfilare capi jeanscouture fatti a mano. Look maschili e femminili che enfatizzano spalle e revers e ricordano l’alta finanza di American
Psycho per lui e tailleur doppiopetto per lei. Atmosfera romantica e petali di rosa infine per la sfilata del Pitti Italics Luca Magliano con rievocazioni che vanno dal marinaio ai sex symbol americani anni ‘50 in chiave punk.
Personaggi Leo Mandella, influencer di quindici anni, ha coperto l’evento sui social