Nogarin sotto inchiesta per l’alluvione
Livorno, annuncio web del sindaco. L’ipotesi di reato: concorso in omicidio colposo
Cinque ore davanti ai LIVORNO Pm come indagato per concorso in omicidio colposo plurimo. Ieri mattina il sindaco di Livorno Filippo Nogarin si è presentato in Procura per rispondere alle domande del Procuratore Capo Ettore Squillace Greco e dei tre sostituti Antonella Tenerani, Giuseppe Rizzo e Sabrina Carmazzi sull’alluvione dello scorso 10 settembre nella città che amministra: persero la vita otto persone.
La notizia era nell’aria: le indagini della Procura erano partite subito dopo l’alluvione. Ieri mattina Nogarin era stato intercettato dai cronisti locali in attesa di entrare negli uffici del Procuratore Capo. Ma né il magistrato né il sindaco avevano confermato il motivo dell’incontro. È stato Nogarin, ieri sera dopo le 20, a comunicarlo via Facebook. «Sono stato interrogato dai Pm di Livorno che stanno indagando sull’alluvione del 10 settembre. Mi è stato comunicato di essere indagato per concorso in omicidio colposo — ha scritto Nogarin — Non sono stupito per questa indagine, visto che in quanto sindaco sono il diretto responsabile della Protezione civile comunale. Io so di aver operato nel massimo rispetto delle leggi e delle procedure, ma è chiaro che davanti alla morte di 8 persone gli investigatori debbano approfondire ogni dettaglio ed esaminare la condotta di ciascuno degli attori in campo quella notte e non soltanto». Nogarin non sarebbe l’unico indagato, con lui anche un dirigente comunale.
«L’ipotesi di accusa — ammette Nogarin — è molto pesante, sarei un irresponsabile e un pazzo se la sottovalutassi. Oggi ho fornito agli inquirenti tutte le risposte e le spiegazioni che mi sono state richieste e sono a disposizione dei magistrati per chiarire».
Nessun particolare delle indagini trapela da Livorno: l’interrogatorio è stato secretato. Ma più che sui ritardi dell’allerta, su cui si è registrato uno scontro al fulmicotone tra la giunta Nogarin e le opposizione (e che ha coinvolto persino il vescovo di Livorno, Simone Giusti), pare che nelle scorse settimane il lavoro della polizia giudiziaria si sia concentrato sulla reale capacità di intervento della «macchina» comunale, rivoluzionata per quanto riguarda la Protezione civile proprio nel periodo precedente l’alluvione: solo ipotesi, però, al momento. Gli altri due filoni dell’inchiesta toccano la progettazione urbanistica, compresa quella delle opere contro il rischio idraulico (alcune erano state tombate), e la manutenzione dei corsi d’acqua esondati. Per questo motivo, la Procura aveva chiesto 5 consulenze tecniche ad altrettanti esperti.
«Questo è un momento per me molto difficile, sia come sindaco che come uomo. Ma voglio rassicurare i miei concittadini: continuerò a lavorare con il massimo impegno e dedizione» dice Nogarin. E non dovrà dimettersi: non solo perché il «regolamento» del M5S, per questa fase del procedimento giudiziario, non lo prevede. Ma anche perché, come commentano dal movimento a Roma, «il regolamento non è stato pensato per le alluvioni».