Corriere Fiorentino

Firenze, nomine a rilento e la Procura va in affanno

Uno trasferito, uno in pensione: a Firenze è rimasto solo un procurator­e aggiunto

- di Antonella Mollica

La Procura di Firenze aspetta da un anno la nomina di un aggiunto. Dopo averne persi due in dieci mesi — uno trasferito, l’altro pensionato — si trova ora con un solo procurator­e aggiunto.

La Procura di Firenze aspetta da un anno la nomina di un aggiunto. Dopo averne persi due in dieci mesi — uno trasferito ad altro incarico, l’altro pensionato — si trova adesso con un solo procurator­e aggiunto in servizio. Il Consiglio superiore della magistratu­ra, l’organo di auto-governo, ancora una volta ha dimostrato di non brillare per velocità. Nonostante gli appelli che puntualmen­te arrivano da ogni parte per accelerare le procedure il copione si ripete: passano mesi e mesi, a volte anche un anno, prima di trovare l’accordo su un nome.

Nel lontano 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi — in qualità di presidente del Csm — scrisse una lettera bacchettan­do il Consiglio troppo lento nel nominare i vertici della magistratu­ra. Nel 2013, toccò al presidente Giorgio Napolitano strigliare il Consiglio sulla lentezza. E in tempi più recenti il Guardasigi­lli Andrea Orlando ha puntato il dito sulle nomine «tenute a bagnomaria» dal Csm. Ma evidenteme­nte tutti i richiami non sono serviti a cambiare rotta.

Al momento a Firenze, accanto al procurator­e capo Giuseppe Creazzo c’è solo il procurator­e aggiunto Luca Turco. Che nell’ultimo mese si è dovuto moltiplica­re per tre. Il 9 marzo 2017 l’aggiunto Francesco Pappalardo è stato trasferito alla Procura Generale. Da dicembre è andato in pensione Rodrigo Merlo. Il bando per il posto vacante di Pappalardo è stato pubblicato a maggio. Ad oggi sono 23 le domande arrivate ma il Csm non ha ancora deciso e questo ritardo ovviamente solleva qualche malumore visto che uffici e personale sono sempre più in affanno. Il più accreditat­o è Gabriele Mazzotta, sostituto procurator­e generale in Cassazione. Per lui sarebbe un ritorno: a Firenze è stato pm. Nel 2001, insieme all’attuale procurator­e aggiunto Turco ha condotto l’inchiesta sul crac della Fiorentina e sul tribunale fallimenta­re di Firenze.

Ma la Procura di Firenze è sotto organico anche sul fronte dei sostituti. Dopo il trasferime­nto a Spoleto del pm Vincenzo Ferrigno, coinvolto in un’inchiesta, hanno lasciato la procura i pm Andrea Cusani, Filippo Focardi e Daniela Cento mentre Carmine Pirozzoli che sulla carta è stato trasferito a Firenze in realtà è stato destinato ad altro incarico

In tribunale In difficoltà anche gli uffici del gip che non riescono a smaltire i fascicoli. E altri due giudici sono in partenza: ne rimarranno sette

fuori dall’Italia. Da pochi giorni ha fatto il suo ingresso al palazzo di giustizia il pm Fabio Di Vizio, in arrivo da Pistoia, considerat­o uno dei più esperti magistrati in materia di reati economici. Il mese prossimo arriverà invece daSiena il pm Antonino Nastasi, anche lui grande esperto di reati finanziari: ha coordinato le inchieste sul Monte dei Paschi di Siena.

La situazione non è rosea neppure all’ufficio gip: per un presidente aggiunto appena arrivato, Maurizio Caivano che ha affiancato il presidente Antonio Banci, quattro giudici hanno recentemen­te fatto i bagagli mentre altri due sono in procinto di farlo. Così alla fine in servizio ne rimarranno solo cinque. Che fanno sempre più fatica a smaltire i faldoni che arrivano dalla Procura.

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Giuseppe Creazzo
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Giuseppe Creazzo, procurator­e capo a Firenze

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