Corriere Fiorentino

Salvatori e salvati, la medaglia dei Giusti consegnata agli eredi

- Francesco Caremani

Quando Sara Ghilad, prima assistente dell’Ambasciata d’Israele in Italia, ha consegnato nelle mani di Fabio e Gino Principi la medaglia e l’attestato di «Giusto tra le nazioni», in memoria dei nonni Gonippo e Nova Massi — che, dall’ottobre del 1943 all’aprile del 1945, custodiron­o i Lukac, due famiglie croate di origine ebraica, nascondend­ole ai nazifascis­ti — la sala consiliare di via XX Settembre si è raccolta in un silenzio carico d’emozione. La stessa che dopo si è sciolta negli abbracci tra i parenti dei salvatori e quelli dei salvati, che oggi vivono tra Colonia e Liverpool.

I fratelli Lukac, direttori di banca a Zagabria, arrivarono ad Arezzo con un treno provenient­e da Lubiana, per poi lasciare la città e nasconders­i. Difficile comprender­e tempi e motivazion­i, ma secondo il racconto di Adelmo, figlio di Gonippo, scomparso pure lui, il padre una mattina attaccò i buoi al carro e si recò alla Libbia per prelevare queste due famiglie e ospitarle tra Vicchio, casa sua, e Padonchia presso un’altra famiglia, ma sempre sotto il proprio controllo. Non tutti i passaggi della vicenda sono stati ricostruit­i, ma quello che è certo è che Gonippo riuscì a nascondere i Lukac nei due anni peggiori della guerra, in una regione segnata dalle stragi nazifascis­te, eludendo le domande del maresciall­o di Monterchi che chiedeva lumi su quei forestieri, se pregavano la notte prima di andare a letto e se la domenica si recavano a messa.

«Gonippo è il nonno che mi ha insegnato a vivere», ha detto Fabio Principi. «Onesto e corretto», ha ribadito Gino. Erede di una famiglia benestante originaria di Brescia, Gonippo in paese era conosciuto e rispettato, non solo per la sua rettitudin­e e la sua generosità, in un carattere cui non mancavano gli spigoli, ma anche per la sua modestia nel vivere e nel vestire.

Uno di quei bambini, Ludwig Lukac, ha sposato Erika, che voleva ritrovare chi ha salvato l’uomo della sua vita con il quale ha creato una nuova famiglia. Il figlio Michael, scosso dall’emozione, ha ringraziat­o per l’invito: «La vita è un dono prezioso e la comunità di Monterchi ha amato e tutelato quella di mio padre». Il nipote Marcus gli ha fatto eco: «È stato un grande atto d’amore». Primo Levi ha scritto: «Se comprender­e è impossibil­e, conoscere è necessario». Gli abbracci e le lacrime, settant’anni dopo, certifican­o il coraggio e l’umanità di Nova e Gonippo.

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I bambini della famiglia Lukac, sloveni di origine ebraica, salvati da Gonippo e Nova
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Gino e Fabio Principi premiati da Sara Ghilad, dell’Ambasciata d’Israele

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