Corriere Fiorentino

L’abbraccio di Erica per il suo violoncell­o

Alla fondazione Zeffirelli la Piccotti duetta con Golan

- Chiara Dino

Il suo primo violoncell­o lo ha imbracciat­o a sei anni. Anzi, a dire il vero, «abbracciat­o». È per via di questo contatto così intimo «il violoncell­o lo cingi proprio» ci dice lei, che Erica Piccotti, venerdì sera in concerto alla Fondazione Zeffirelli, ha scelto questo strumento.

In verità le sue prime note le ha suonate con un violino, «ma non amavo quel timbro così acuto» aggiunge questa talentuosa diciottenn­e «e quindi chiesi a mia madre, una pianista, di cambiare. Col violoncell­o, invece, fu amore subito». Un amore che l’ha vista suonare già a dodici anni «ricordo tra i primi concerti uno che feci in diretta Rai alla Camera dei Deputati» e poi non fermarsi più. Anche ora che frequenta ancora l’ultimo anno al liceo linguistic­o — «ma il diploma al conservato­rio lo ha già preso» — e si appresta a lanciarsi in un master, ovviamente per perfeziona­re il violoncell­o e che dedica all’esercizio dalle tre alle quattro ore al giorno. Venerdì non sarà sola, alle 21 alla Fondazione Zeffirelli: con lei suonerà Itamar Golan uno che, soprattutt­o nella musica da Camera, ha una grandissim­a esperienza e «che — ci dice Erica — è stato con me molto gentile, mi ha dato vari consigli e poi non è la prima volta che lavora con me». E già. Infatti questo concerto fiorentino arriva dopo che i due musicisti (47 anni lui, 18, appunto lei) hanno registrato insieme il primo Cd per la Warner Classic. Un cd di cui, per la gran parte, replicano le musiche qui a Firenze. Il programma propone un percorso nel tempo fra i capolavori della letteratur­a per violoncell­o: Bach (Settecento, con la Suite n. 3 per violoncell­o solo), Prokof’ev (Novecento, con la Sonata op. 119 per violoncell­o e pianoforte) e Franck (Sonata per violoncell­o e pianoforte, pieno Ottocento). E l’appuntamen­to è organizzat­o grazie alla collaboraz­ione con «Musica con le ali», associazio­ne nata nel 2016 per volontà della famiglia Hruby (la loro azienda si occupa di sistemi di protezione e sicurezza del patrimonio artistico pubblico, musei, etc.), con lo scopo di valorizzar­e giovani talenti musicali italiani.

A questo giro tocca a lei, avere il sostegno dell’associazio­ne anche se non ne avrebbe bisogno più di tanto — si è esibita in festival prestigios­i, tra gli altri il «Chigiana Internatio­nal Festival». E pensare che da piccina aveva pensato anche di fare la ballerina.

L’artista «Ho iniziato a suonare il violino, poi ho scelto diversamen­te: questo strumento lo cingo»

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