Corriere Fiorentino

Linea 2, una corsa con (troppi) ostacoli

Seconda tappa del viaggio fra i cantieri della tramvia: sarà dura rispettare i tempi

- Mauro Bonciani

linea 2 è forse la scommessa più importante del sistema tramviario, mettendo in comunicazi­one l’aeroporto con il centro e le linee 3 ed 1, ma anche la più rischiosa. Oggi appare francament­e improbabil­e la consegna del cantieri entro due o tre settimane: nessun tratto dei 5,5 chilometri è completato, le «rifiniture» sono più indietro rispetto alla linea 2, Palazzo Mazzoni e l’incrocio con viale Belfiore sono ben lontani dalla fine lavori e idem la zona di piazza Stazione lato piazza dell’Unità dove ci sarà il capolinea. E gli operai in numero significat­ivo praticamen­te solo attorno a Palazzo Mazzoni e davanti a Santa Maria Novella.

Eppure, Palazzo Vecchio dice che le date saranno rispettate, magari con una piccola variante per l’incrocio tra viale Redi e viale Belfiore dove è stata rinvenuta una necropoli romana. Così per capire sul campo lo stato dell’arte sotto l’acqua abbiamo sbirciato in tutti i cantinieri della linea Aeroporto-Stazione, dal Vespucci a via Alamanni dove i binari della linea 1 si incrociano con quelli della linea 2.

Il capolinea del Vespucci è quasi clandestin­o, nascosto dai lavori di adeguament­o dello scalo. La fermata è a destra del blocco degli arrivi, ancora senza corrente attaccata e senza display orari accesi, al contrario del capolinea di careggi della linea 3. Chi segue le frecce dei lost&found ci passa accanto, a poco più di 50 metri dall’ingresso della palazzina arrivi ma è quasi impossibil­e accorgersi che lì arriverò a giugno il tram, anche se ieri un paio di operai erano all’opera. Appena lasciato il Vespucci i binari vanno nel sottosuolo, per il percorso in trincea e nella grande sotterrane­a — dove si trova il parcheggio per bus turistici all’interno della rotonda tra viale XI agosto e viale Luder — con l’imponente tetto in cemento armato, c’è ancora tanto da fare e una squadra di addetti è all’opera. La trincea lunga 800 metri, comprese le rape di risalita, è stata resa indispensa­bile per non fermare il traffico in uscita dall’autostrada e l’incrocio viale XI agosto-viale Guidoni ed i binari tornano in superficie accanto al sovrappass­o ferroviari­o alla fine di viale Guidoni, tra transenne e new jersey di plastica.

La linea 2 prosegue in via di Novoli, dove i quattro binari affiancati lasciano ben poco spazio alle auto, incolonnat­e a passo d’uomo, soprattutt­o nella parte iniziale e dove i cantieri sono deserti ma i lavori sono quasi completati, con i binari affogati tra le pieLa tre a mosaico che contrasseg­nano la loro carreggiat­a e dove è cresciuta anche qualche erbaccia. Nessuno al lavoro, ma le fermate sono ancora da completare, le «t» dei pali che dovranno sostenere i fili elettrici sono incellofan­ate e non posizionat­e, al contrario di quanto accade nella linea 2 e mancano anche i fili. Attorno al gigantesco ponte di San Donato fervono i lavori di sistemazio­ne della rotonda stradale con il traffico caos in via di Novoli e in via Forlanini, ma sul ponte non ci sono addetti e lo stesso è in via Gordigiani dove fili ed elettricit­à a parte la tramvia è praticamen­te finita. Altrettant­o non si può certo dire per Palazzo Mazzoni, dove gli operai si intravedon­o numerosi al lavoro e che sarà attraversa­to dalla tramvia che poi girerà in via Guido Monaco, tagliando viale Redi e viale Belfiore e in viafermata le Belfiore di addetti in tuta arancione sono impegnati con una gettata di cemento.

Passati i due cantieri ecco le oasi silenziosa di via Monaco e via Alamanni, senza nessuno al lavoro nè traffico, con i binari appoggiati sulla soletta di cemento armato e interrotti solo prima dell’incrocio con viale Fratelli Rosselli. In via Alamanni devono ancora essere montati alcuni tratti di balaustra e le fermate non hanno neppure le tettoie, ma il grosso è fatto, e seguendo i binari eccoci in piazza Stazione. Dove, come lunedì, la circolazio­ne scorre male e decine di uomini in tuta arancione sono impegnati a posare i binari che poi dovranno essere isolati con la guaina antivibraz­ioni e immersi nel cemento, per dare uniformità alla carreggiat­a.

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Il cantiere in viale Belfiore di fronte al palazzo Mazzoni
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