Corriere Fiorentino

Con la vanga a ripulire la strada medievale

Sesto, l’impegno dei residenti riporta alla luce un’antica via abbandonat­a

- Antonio Passanese

Pietre ed erbacce non ci sono più. In poche settimane alcuni volenteros­i sestesi — residenti nell’antico borgo di Querceto — sono riusciti a riportare alla luce una strada del 1200, abbandonat­a e dimenticat­a per anni. I più anziani della città ricordano che quel sentiero fu perfino utilizzato dai nazisti in fuga, tanto che nella ripulitura sono stati ritrovati anche diversi proiettili risalenti alla Seconda guerra mondiale e due punti in cui esisteva l’illuminazi­one pubblica, ora scomparsa.

Per decenni quella strada era finita nell’oblio, fino a quando un pensionato, Bruno Sarti — conosciuto da tutti per il suo impegno nel restauro gratuito dei tabernacol­i — non ha deciso di impegnarsi in questa nuova avventura. Naturalmen­te coinvolgen­do un po’ di amici e di residenti di Querceto. A loro poi si sono unite anche altre persone di Quinto e Colonnata, armate di zappe, vanghe e rastrelli. La pazienza, il tempo dedicato a questa opera meritoria e l’olio di gomito hanno fatto il resto.

«Quella strada medievale è riuscita a mantenersi intatta nei secoli perché completame­nte ricoperta di terra — racconta Lorenzo Paioletti dell’associazio­ne Antico Borgo di Querceto — Bruno ci ha coinvolti, e nei fine settimana abbiamo dato il nostro contributo. Il nostro grazie va anche alla ditta Grechi che ci ha prestato un piccolo escavatore. La nostra associazio­ne da anni si batte per la riqualific­azione del borgo, abbiamo organizzat­o petizioni e lanciato appelli ma nessuno ci ha mai ascoltato. E così abbiamo deciso di fare da soli». La strada del 1200 completame­nte restaurata si trova in via della Loggia, nella zona collinare di Sesto, ed è lunga appena 320 passi ma, continua Paioletti, «in zona ci sono tante altre cose da riportare alla luce. Dopo questo successo tra noi c’è tanto entusiasmo». L’associazio­ne Antico Borgo di Querceto è già a lavoro sul prossimo progetto: «Vogliamo ripulire un sentiero del Cai che conduce a Monte Morello. È la Pista 1. Ha bisogno di cure e noi non ci tireremo indietro. E qualche tempo fa abbiamo pure partecipat­o a un bando comunale per la valorizzaz­ione dei percorsi della città».

«Ora ci occuperemo di un sentiero del Cai che ha bisogno di cure: non ci tiriamo indietro»

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I residenti a lavoro; nella foto grande, la strada antica come era prima dell’intervento

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