Milioni ed esoneri, ma il gioco non c’è
Duecentoventi milioni spesi quest’estate, ma già 8 sconfitte in campionato, un cambio in panchina e la forte sensazione di aver buttato un anno. La partenza del Milan cinese è stata un flop: la zona Champions è lontana dodici punti e gli entusiasmi estivi hanno lasciato spazio ai fischi di San Siro. Molti degli acquisti sbandierati (tra questi Kalinic, preso di mira dai tifosi rossoneri per il suo scarsissimo rendimento) non si stanno rivelando da Milan e anche il gioco latita parecchio: Gattuso a Firenze si è accontentato di fare catenaccio per portarsi via un punticino, mentre per battere il Crotone in casa ha avuto bisogno di un gol fortunoso di Bonucci. Se non altro però la squadra inizia a mostrare la grinta di Ringhio, la voglia di non rassegnarsi a una stagione di transizione. Che Milan sarà in questo girone di ritorno insomma è molto difficile da dire. Di certo, rispetto alle rivali per un posto in Uefa, ha una rosa molto più lunga e con giocatori (almeno teoricamente) più forti. L’ambiente in questo caso giocherà un ruolo fondamentale: nelle ultime partite il pubblico si è spazientito, se l’è presa con la squadra, la società, Montella e pure Donnarumma. Gattuso (grazie al suo glorioso passato rossonero) per il momento è rimasto fuori dalla bufera, ma per forza di cose dopo questa sosta dovrà inizia a dimostrare qualcosa: a Cagliari e poi in casa con la Lazio, le prime verifiche. In attesa che anche le coppe (il Milan è impegnato su tre fronti) facciano chiarezza sul reale potenziale di questo nuovo Milan d’Oriente.