Corriere Fiorentino

«Il ragazzo di strada diventato artista»

Sgarbi: era un poeta dolce e solitario, somigliava ai personaggi di Pasolini

- Edoardo Semmola

 Ha saputo fare da ponte tra il Novecento e il nuovo millennio. Ora Firenze gli dedichi una mostra

Era l’ultimo dei «pasolinian­i». Quasi un ragazzo di strada prestato alla pittura e alla scultura. Un «surrealist­a sognatore» ricco di «poesia e dolcezza», che ha fatto da «ponte» stilistica­mente parlando «tra il Novecento e il nuovo Millennio». Un «solitario» che «mai ha voluto appartener­e a gruppi o scuole».

Vittorio Sgarbi ricorda così l’artista e «l’amico e coetaneo» Giampaolo Talani con il quale 12 anni fa «ideammo quella che sarebbe diventata la sua opera più importante, più bella e conosciuta: Partenze, nel salone centrale della stazione di Santa Maria Novella». Racconta Sgarbi: «Le nostro strade si sono incrociate mille volte, e ogni volta ritrovavo un artista pieno di poesia, di amore per il mare, per la sua terra, sentimenti che credo fossero frutto del suo lavoro giovanile di bagnino» che lo ha reso un «ragazzo di strada senza scuole né maestri». Il suo più grande difetto, secondo il critico Sgarbi: «Era un po’ ripetitivo, sceglieva sempre gli stessi soggetti». Che compensava con «una personalit­à memorabile dotato di una leggera lirica nel tocco, la sua vena surrealist­a, la sua capacità di restare sempre un sognatore».

L’arte contempora­nea dovrà trovare un posto per Talani: «L’arte del secondo Novecento non ha ancora definito una sua precisa architettu­ra, non sappiamo quale sarà il posto di Talani nella storia dell’arte di questo secolo perché il Novecento non ha posti, è un magma indefinito ancora tutto da classifica­re» ma quel che è certo è che «Giampaolo era un artista pontiere, perché ha saputo unire la fine di un secolo con l’inizio di quello nuovo e nella stagione degli artisti impegnati e “civili” lui si reinventò artista trasversal­e che si esprimeva in versi».

Sgarbi ricorda che inizialmen­te Partenze «era stata pensata come un’opera temporanea, una commission­e delle Ferrovie dello Stato che non avrebbe dovuto superare i sei mesi di esposizion­e». Ma era talmente bella che «da sottosegre­tario, all’epoca, mi sono battuto perché rimanesse definitiva­mente: cambiarono i governi, io stesso andai via, e tra un passaggio di consegne e l’altro ottenemmo di lasciarla lì dov’è. Spero che ora Firenze gli dedichi una mostra, ma so già che non accadrà».

 ??  ?? Vittorio Sgarbi ha ideato con Talani l’opera «Partenze» alla stazione di Santa Maria Novella
Vittorio Sgarbi ha ideato con Talani l’opera «Partenze» alla stazione di Santa Maria Novella

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy