«Io, Firenze, i viola»
Calcio, cinema e politica Parla il patron Ferrero
Ferrero, presidente Samp: «Sì, amo questa città, ma domenica vinciamo noi»
Romano «de Testaccio» con la passione blucerchiata, ma con un pezzo di cuore fiorentino. La moglie di Massimo Ferrero infatti è nata qui, mentre il patron sampdoriano nell’estate 2016 ha acquistato lo storico cinema Fulgor e l’albergo adiacente con l’idea di creare il primo cinema-hotel italiano. Sampdoria-Fiorentina così sarà una sorta di derby personale, tra gli sfottò con la signora Manuela (era un’ammiratrice di Baggio e un’appassionata di Batigol) e la necessità di battere una diretta concorrente per un posto in Europa. Domenica, come sempre, lo troveremo lì, in tribuna al Ferraris. Con l’immancabile sciarpa blucerchiata intorno al collo e pronto (come nel 2014, dopo il 3-1 alla squadra di Montella) a saltare in campo in caso di vittoria dei suoi. Presidente Ferrero, che partita si aspetta domenica? «Tosta, come sempre. Dai miei voglio una partita a tutta birra, noi veniamo da un periodo sfortunato e dobbiamo vincere. Ho una squadra di bravi ragazzi, undici valorosi ben preparati e con la voglia di ricominciare a correre. Alla fine penso vinceremo noi, in casa ci carica il nostro pubblico meraviglioso e rendiamo di più. Ci tengo ai tre punti, anche se mia moglie a casa me la farebbe pagare...».
Già, la signora è fiorentina e tifosa viola. Che settimana è stata in casa Ferrero? «Ce pigliamo in giro, com’è normale che sia. Ma lei sarà in tribuna con me, in fondo la Sampdoria è entrata nel cuore pure a Manuela. Il calcio deve essere uno spettacolo, una gioia per gli occhi e per il cuore».
A Firenze ha passato pure le vacanze natalizie. Che legame ha con la città?
«Guardi, lì da voi ho messo la mia firma nel cinema, ero ispettore di produzione di Così come sei, un film con Marcello Mastroianni e una splendida Nastassja Kinski: correva l’anno 1975, ricordi indelebili per uno che sognava di fare carriera in quel mondo. Da allora il rapporto tra me e Firenze è stato sempre
un crescendo: la amo sul serio, la vivo spesso, quando ci cammino con mia moglie accanto provo un legame profondo, anche con chi tifa viola. E lo spesso vale per i miei figli. San Frediano per esempio è come se fosse casa, da quelle parti ci stava mia moglie e ci ho camminato per ore. Non parliamo poi del lungarno che è una meraviglia: ma che ve lo dico a fare, voi lo sapete meglio di me».
Tra i tifosi e i Della Valle il rapporto è difficile. Lo sa che qualcuno la vorrebbe nuovo presidente viola?
«Beh (ride,ndr) se i tifosi mi vogliono significa che sono bello... Scherzi a parte, sono lusingato ma i Della Valle sono una grande proprietà: sono sicuro che sapranno riportare la Fiorentina a grandi livelli, in tutti i settori in cui hanno lavorato, dalle scarpe, alla moda, fino al calcio, hanno sempre fatto bene: escludo cambino strada proprio ora. Mi dispiace semmai non poterli salutare domenica a Marassi: lo faccio qui attraverso il
Corriere. Per quanto mi riguarda io resto dove sono e punto in alto con la mia Samp». Della Fiorentina invece che pensa? La lotta per l’Europa si annuncia serratissima.
«La squadra mi piace molto, gioca un bel calcio e ha ottimi giocatori, uno è pure nato a Genova (Chiesa, ndr)... Pioli poi è un grande allenatore, lo stimo molto anche come persona, è pacato e preparato proprio come il nostro Giampaolo. Ci sarà da battagliare, mi auguro che tutte e due le squadre ci facciano divertire, perché è lo spettacolo il fine che il calcio deve sempre inseguire. Spesso conta più quello che il risultato, perché se non ci si diverte che gusto c’è?».
Si parla anche di una sua possibile candidatura in politica nel centrodestra e proprio qui a Firenze. Cosa c’è di vero?
«Di vero c’è che mio figlio mi ha fatto la stessa domanda, ma sa che gli ho risposto? “Rocco papà compra un divano nuovo, perché di poltrone non ne vuole”... Io amo lo sport e la cultura e ho troppa voglia di vivere per sedermi. L’unica cosa a cui mi candido io è a far crescere la Samp».
Restando a Firenze: del via libera alla ristrutturazione del cinema Fulgor se ne parla da un anno e mezzo, ma ancora nessuno ha neppure iniziato i primi lavori. Quando vedremo partire il cantiere?
«Ci siamo, per quanto ci riguarda siamo pronti. Mi piacerebbe poter annunciare qualcosa in occasione del Festival di Venezia (in programma a fine agosto, ndr) ma non voglio fare promesse che non dipendono da me: si è parlato di ritardi per problemi del nostro gruppo, ma non c’è niente di vero, noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo. Mi auguro solo che finalmente la burocrazia lasci davvero spazio ai fatti. Ecco, per le prossime elezioni i politici dovrebbero promettere a noi imprenditori di non dover combattere con certa burocrazia: Firenze merita di avere un grande cinema nel centro storico e senza aspettare ancora».
Sono lusingato se i tifosi viola hanno simpatia per me, con Firenze il legame dura dal ‘75, che ricordi con Mastroianni Io in politica? A mio figlio ho detto che compreremo un divano più grande, di poltrone non ne voglio Presto vedrete il nuovo Fulgor