Quagliarella ne fa tre, la coppia Babacar-Cholito non va. La squadra di Pioli si arrende quasi subito Il mister ammette: abbiamo meritato di perdere Intanto Corvino per l’attacco guarda anche in serie B
Il rientro dalle vacanze è un brusco risveglio: la Samp domina e poi dilaga nella ripresa Le scelte di Pioli non pagano e le assenze si fanno sentire. Ma la squadra si è arresa quasi subito
dal nostro inviato Leonardo Bardazzi
Presi a sberle da Quagliarella. E proprio nel giorno in cui Pioli si aspettava il salto di qualità. Lo scontro diretto di Marassi così diventa uno show dell’intramontabile bomber napoletano, uno che in viola ha fatto la gavetta dietro Felice Evacuo in C2 e che a 35 anni ha già segnato più di Simeone e Babacar messi insieme: con la tripletta di ieri «Quaglia» sale a quota 15 gol (la coppia viola in totale è ferma a 11), ma soprattutto rilancia la sua Samp e ricaccia la Fiorentina a -5.
Verdetto durissimo per i viola, ma anche meritato per quello che si è visto al Ferraris: le assenze non vanno sottovalutate, il flop però è figlio della solita difficoltà a far gol (nel calcio se non la butti dentro non vinci mai) e dell’atteggiamento della squadra, rimasta in partita solo finché il goleador di Castellammare non ha iniziato a bombardare la porta di Sportiello. Dall’1-0 in poi infatti la Fiorentina si è come consegnata all’avversario, ha smesso di crederci e di provarci. Un atteggiamento pessimo che Pioli farà bene a non sottovalutare se davvero vorrà provare a restare agganciato al treno che porta al settimo posto.
Le scelte del mister poi stavolta non pagano. Le due punte infatti non fanno male, si pestano i piedi e sprecano tutte le palle che arrivano, Eysseric, non incide in alcun modo, mentre Chiesa larghissimo a destra esce dalla partita prima ancora di entrarci. Il 3-5-2 molto offensivo della Fiorentina allora offre le chiavi del centrocampo a Torreira (e Ramirez, 3 assist), già obiettivo di mercato ai tempi di Pradè e sempre più simile a un piccolo Pizarro per i colpi di genialità con cui illumina il gioco. Pioli su di lui aveva chiesto una marcatura particolarmente attenta, ma la pigrizia di Babacar e la lentezza di Eysseric hanno fatto fallire il piano. Almeno nel primo tempo comunque i viola giocano alla pari: Baba però si mangia un paio di ghiotte occasioni, mentre Simeone ignora Eysseric solo davanti alla porta. Dall’altra parte Sportiello si immola in una super parata in stile Toldo a Wembley, prima che Kownacki (preferito a Zapata) perda il tempo dopo una grande imbucata di Torreira.
Intorno alla mezz’ora però succede qualcosa che cambia le carte in tavola: proprio Kownacki ferisce fortuitamente Pezzella alla testa. L’argentino resta a terra per un paio di minuti, poi rientra con un cerotto in testa. Da lì in poi Pezzella non sarà più lo stesso, al punto da farsi anticipare come uno qualsiasi sul primo gol di Quagliarella. Sotto 1-0, la Fiorentina sbanda e smarrisce le poche certezze che aveva. Eysseric rischia il rosso per un fallo di reazione su Ramirez, mentre la curva della Samp si scalda sotto gli attacchi degli uomini di Giampaolo.
A secondo tempo avviato, mentre a Marassi (chissà perché) per almeno 5 minuti rimbomba la musica di Jovanotti, Pioli cambia e finalmente avvicina Chiesa (inesistente per tutti i primi 45’) alla porta: 4-4-2 classico con il figlio d’arte ala destra con licenza di offendere. Il risultato però non cambia, perché la Fiorentina è molle e la Samp arrembante. Laurini (altra scelta strana, perché nella difesa a tre il francese soffre) perde Quagliarella e il vecchio lupo di mare fa ancora gol.
È l’inizio del disastro, i viola mollano completamente, subiscono un altro gol e rischiano di provocare un rigore su Zapata. Nel finale ci sono Saponara (ma davvero può fare solo la riserva?), Dias e Sanchez, che sorride amaramente prima di entrare (andrà via in questi giorni) e segna l’inutile gol della bandiera viola.
La striscia di otto risultati utili di fila così si interrompe bruscamente. Domenica rientreranno Veretout e Astori, ma i limiti della Fiorentina resteranno. A meno che Corvino non sblocchi un mercato che pare imbalsamato.
Giornata no Eysseric invisibile, Chiesa non entra mai nelle azioni importanti, Laurini fuori ruolo