Corriere Fiorentino

IL PREZZO DELLE AMBIGUITÀ

- di Carlo Nicotra

La Toscana porta in discarica quasi un milione di tonnellate di rifiuti urbani l’anno, nel 2016 sono state ad esempio 950 mila tonnellate. Secondo i conti fatti dalla Regione, che li ha messi nero su bianco in una delibera di metà gennaio, lo spazio nelle discariche toscane sta per finire. Presto, entro tre o massimo quattro anni, non sapremo più dove portare i nostri rifiuti urbani. Che crescono, anche a causa dell’aumento dei flussi turistici, non diminuisco­no. Il Piano dei rifiuti prevedeva come via d’uscita l’entrata in funzione del termovalor­izzatore di Case Passerini, che sarebbe dovuto andare a regime nel 2016 o nel 2017. Ci sono stati contenzios­i e ritardi, ormai talmente abituali che quasi non ci facciamo più caso, ma poi qualcosa è cambiato. Il governator­e Enrico Rossi, guardando sempre più verso sinistra, prima all’interno del Pd e poi con gli scissionis­ti di Mdp, ha deciso di scaricare il termovalor­izzatore. Sempre con mezze frasi però, trincerand­osi dietro al «meglio l’aeroporto di Peretola», senza quel taglio netto che avrebbe almeno riaperto la discussion­e sulle alternativ­e. Perché se il termovalor­izzatore non si vuole fare bisogna indicare quali sono le altre possibilit­à da qui a tre anni, quando i rifiuti diventeran­no un problema reale, non più (solo) politico. Non basterà raggiunger­e il 70% di raccolta differenzi­ata. E non c’è il tempo per realizzare infrastrut­ture alternativ­e. Così un’ambiguità politica rischia di trasformar­si in un’emergenza.

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