«Un solo biglietto per i miei musei»
Intervista con D’Agostino: al Bargello sale nuove, a Casa Martelli anche un ristorante
«I miei musei sono come un’orchestra» racconta Paola D’Agostino che il prossimo anno proporrà un biglietto cumulativo rivoluzionario che permetterà di accedere per tutto l’anno a tutti e cinque i musei da lei diretti: il Bargello dove aprirà nuove sale, Cappelle Medicee, Orsanmichele, Palazzo Davanzati e Casa Martelli dove vuole aprire un ristorante . E per il 2019 a fine mandato, promette: «Voglio rimanere a lungo».
È un po’ la maratoneta della riforma Franceschini a Firenze. Paola D’Agostino da quando ha preso in carico la direzione del complesso museale autonomo di Bargello, Orsanmichele, Cappelle Medicee, Museo di Palazzo Davanzati e di Casa Martelli, procede un passo alla volta. «Anche perché — dice all’inizio di un lungo incontro — vorrei che passasse l’informazione che io non sono la direttrice del Bargello, ma di cinque musei», che lei intende gestire come un direttore d’orchestra. Proprio come chi, stando su un podio, fa emergere la sinfonia da un insieme di strumenti. I progetti dell’uno dunque si sovrappongono a quelli degli altri e il primo step di questo coordinamento lo si vedrà già in estate quando lancerà il biglietto unico per Bargello, Cappelle Medicee e Palazzo Davanzati, e poi a fine anno quando proporrà ai fiorentini un biglietto annuale per i cinque musei: paghi una volta e puoi entrare tutto l’anno nelle cinque sedi. Una rivoluzione.
Dottoressa D’Agostino, il suo mandato scade a settembre del 2019. Sappiamo che Eike Schmidt andrà via dagli Uffizi, lei cosa farà?
«La legge prevede che, alla fine del mandato, si faccia un colloquio con una commissione ministeriale su quanto fatto e su quanto si intende fare. Mi chiede se mi ripresenterò per essere riconfermata? La mia risposta è sì».
In questi primi due anni di autonomia lei si è distinta da altri direttori per aver evitato i grandi eventi, legati alla moda o ad altro, di richiamo mediatico... Perché?
«Per me l’evento di questi primi due anni è la mostra sulla manifattura Ginori, La
Fabbrica della Bellezza, quella sulle statue di porcellana prodotte a Doccia. Anche grazie a quella mostra si sono accesi i riflettori sul museo Ginori, che dopo è stato acquisito dalla Stato. Ne sono orgogliosa».
Però ha sempre prediletto una comunicazione di basso profilo.
«A marzo arriverà un funzionario addetto alla comunicazione e a fine febbraio presenteremo il nuovo logo del Bargello e dei musei: sarà l’immagine coordinata che troverete su totem, manifesti, cataloghi».
Andiamo alla questione più importante: cinque musei un solo sistema di valorizzazione. Come farà? Soprattutto come farà a sostenere i musei meno frequentati? Penso a Casa Martelli e a Palazzo Davanzati.
«Partiamo da Casa Martelli: presto partirà un grosso progetto di recupero che avrà ricadute anche sugli altri quattro musei. Oggi in questo luogo sono visitabili solo poche sale con parte della quadreria di famiglia. Ma dopo gli interventi, per 2 milioni di euro, apriremo altre 8 sale al primo piano e 6 o 7 a piano terra. L’idea è fare diventare questo luogo un Beaubourg di Firenze. E le spiego come: le sale al piano terra saranno utilizzate per servizi e area didattica e in parte saranno affittate per realizzare un ristorante che, data la zona in cui ci troviamo, servirà anche per chi va a visitare le Cappelle Medicee, lì accanto. Sopra avremo uno spazio mostre dove potranno circuitare opere dei vari musei ed essere esposti alcuni pezzi del deposito del Bargello». A Palazzo Davanzati, invece, cosa ci aspetta?
«C’è un piccolo stanziamento per fare dei lavori di messa in sicurezza dell’altana, del vicolo gotico che è sotto il museo e per riprendere la sala dei merletti. Poi ad aprile presenteremo una mostra su Elia Volpi. Ma sarà un Elia Volpi inedito. Noi siamo abituati a conoscere il mercante antiquario accusato tra l’altro di aver svenduto il patrimonio fiorentino nel mondo. Ma quello che vedremo in questa mostra, curata da Brunella Teodori, è il Volpi artista».
Il Bargello, invece, ci dà appuntamento con la mostra sull’Islam a giugno.
«Sì, ma mi faccia fare una premessa. Al Bargello, dove abbiamo deciso di procrastinare la mostra sul reliquiario di Montalto fino al 30 aprile, faremo una serie di interventi: innanzitutto alla torre e alle facciate. Poi all’interno con una serie di riallestimenti che interesseranno la sala degli avori, la sagrestia e la cappella. Ci saranno nuove teche e nuovi sistemi informativi. Le vecchie targhette saranno sostituite da supporti digitali da attivare col proprio telefono tramite QR Code».
E la mostra?
«Si inaugurerà a giugno nelle due sedi di Bargello e Uffizi e farà il punto sul rapporto tra Firenze e la cultura d’oriente. Un rapporto fecondo sin dal Medioevo: ci sarà un focus sul ‘500-’700 agli Uffizi, con splendidi tappeti, per esempio, e uno qui sul collezionismo di ’800 e’900, dove vedrete la collezione Carrand ma anche oggetti, ceramiche, metalli e dipinti che ci riportano a Stibbert o Bardini. La mostra è curata da Matteo Ceriana e Valentina Conticelli».
E alle Cappelle Medicee?
«Lì è in corso il bando internazionale per la nuova uscita. I risultati si sapranno a maggio. Sempre entro quest’anno bandiremo una gara per il restauro dell’ultimo Arcone della Cappella dei Principi, e stiamo procedendo con la spolveratura della statue della Sagrestia Nuova. Inoltre c’è da procedere con il consolidamento dell’esterno della Cupola della Sagrestia Nuova e per la riapertura della stanza segreta di Michelangelo. Tra Bargello e Cappelle Medicee spenderemo 2 milioni».
Da questo elenco manca soltanto Orsanmichele.
«Anche qui faremo dei lavori: abbiamo 1.500.000 euro per provvedere a riammodernare le vie d’accesso con la messa in sicurezza, la climatizzazione e il riallestimeno del secondo piano»
La legge prevede che a fine mandato si faccia un colloquio con una commissione ministeriale su quanto si è fatto Io mi presenterò per essere confermata per altri 4 anni Da marzo avremo un funzionario per la comunicazione e a febbraio presenteremo il nuovo logo che sarà l’immagine coordinata che troverete su totem e cataloghi