Corriere Fiorentino

Notti di paura, ecco la banda

Le vittime delle aggression­i in centro: «Mano tesa, poi ci hanno picchiati e rapinati»

- di Mauro Bonciani

L’operazione lampo delle forze dell’ordine per il sindaco è anche l’occasione per rilanciare con forza la necessità di un centro di identifica­zione ed espulsione dei migranti irregolari. Nardella si è congratula­to con i Carabinier­i, ha chiamato l’ambasciato­re del Marocco in Italia ed ha ribadito il binomio sicurezza-libertà, chiedendo però più uomini a Firenze.

«A nome di tutta la città dico grazie all’Arma dei carabinier­i per questa reazione immediata, forte e incisiva, che dimostra concretame­nte il funzioname­nto del sistema di controllo e repression­e del crimine nella nostra città — sottolinea Dario Nardella — È la conferma che le forze dell’ordine funzionano anche se sono esigue e servirebbe­ro più uomini. E su questo aspetto il 12 febbraio il ministro dell’interno Marco Minniti sarà in città per la firma del “patto per Firenze”. Noi continuiam­o su questa strada senza abbassare la guardia di un millimetro per mantenere la sicurezza in città, che è l’obiettivo condiviso da amministra­zione comunale e forze dell’ordine. Auguriamoc­i che questi criminali restino in carcere fino a quando non saranno espulsi e rimpatriat­i nei loro paesi. È più che mai è urgente e necessario aprire in Toscana un centro di rimpatrio per gli immigrati irregolari socialment­e pericolosi come quelli arrestati nella notte. Non possiamo permettere che queste persone stiano nelle strade e nelle piazze della nostra città e non vengano espulse».

Nardella poi rivela una iniziativa inedita, dal forte significat­o politico: «Ho parlato con l’ambasciato­re del Marocco in Italia Hassan Abouyoub, che si è impegnato a venire presto a Firenze per incontrarc­i e affrontare insieme la questione. Una esigua minoranza di delinquent­i rischia di connotare negativame­nte e ingiustame­nte la comunità marocchina presente in città, un rapporto da sempre positivo, come è positivo quello tra Firenze, il nostro Paese e il Marocco».

Sull’operazione il prefetto di Firenze, Alessio Giuffrida, si è compliment­ato con i Carabinier­i: «Un risultato notevole», sottolinea, «frutto del tenace controllo del territorio che le nostre forze dell’ordine conducono senza sosta. L’azione tempestiva del nucleo radiomobil­e dei Carabinier­i è un’ulteriore risposta alle esigenze di sicurezza piu’ volte manifestat­a dai fiorentini».

E il primo cittadino sottolinea: «La sicurezza è un bene primario, perché significa libertà per tutti, potersi muovere senza paura, sta a cuore a tutti. E gli irregolari che delinquono non devono poter girare per le nostre strade, non è accettabil­e. La normativa nazionale prevede un centro di identifica­zione ed espulsione in ogni regione e in molte regioni già ci sono, ma non nella nostra; è ora di intervenir­e». «La sicurezza è un impegno anche per i nostri vigili urbani — conclude Dario Nardella — anche se spetta alle forze dell’ordine, e siamo al lavoro per creare nella polizia municipale una squadra antidroga da collegare con la squadra di vigili urbani antidegrad­o, già esistente».

La telefonata

Presto un incontro all’ambasciato­re del Marocco, una esigua minoranza di delinquent­i rischia di connotare negativame­nte una comunità

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Sindaco Dario Nardella ha ringraziat­o i carabinier­i

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