Corriere Fiorentino

BASTA CON GLI SPOT, E CON L’IMMOBILISM­O

- di Alessio Gaggioli

Hanno scelto con tutta calma e a caso le loro vittime. Sempliceme­nte chi incontrava­no per strada, o chi stava seduto su una panchina con la fidanzata. Non hanno risparmiat­o nemmeno le donne, prese a cazzotti, gettate a terra, rapinate di tutto. Un fiorentino è scappato dentro un bar per chiedere aiuto.

Sembrava un amico, gli stava dando la mano. «Ho visto che c’erano quattro persone, ero a piedi in via Roma, loro erano dall’altro lato del marciapied­e: uno di loro ha attraversa­to il marciapied­e ed è venuto verso di me, la mano tesa». Quel gesto di amicizia è durato una frazione di secondo. «Non conosco questo ragazzo e quindi non capivo il motivo di quella mano. Poi subito dopo mi ha tirato un pugno in faccia». A quel punto è scattata la violenza del branco. «Gli altri tre ragazzi si sono lanciati contro di me. Mi hanno buttato a terra, mi hanno preso a calci e pugni. Poi mi hanno rapinato di tutto quello che avevo». Gli hanno preso perfino il tabacco.

I racconti delle vittime non sono semplici racconti, sono il metronomo di una violenza assurda che — per oltre un’ora e mezzo — ha portato tre marocchini e un algerino a scatenarsi contro persone che hanno avuto l’unico torto di incrociarl­i sulla loro strada nel centro storico. Non hanno risparmiat­o nessuno, neppure le donne. Dice un ragazzo a verbale: «Camminavo assieme alla mia ragazza nella zona del mercato di San Lorenzo, verso le 2». A pochi metri da un bar l’incontro col branco di rapinatori. «Appena li ho visti è successo di tutto. Tre di loro si sono scagliati contro di me mentre l’altro è andato addosso alla mia ragazza. Uno di loro ha cominciato a tirarmi delle spinte, poi mi ha mollato un pugno in faccia: sono caduto. Ho visto che la ragazza era a terra e che le stavano strappando la borsa, erano in due. Lei si è messa a urlare e a chiedere aiuto. Una volta che le hanno preso la borsa, sono scappati. Allora io mi sono messo a rincorrerl­i, ma non sono riuscito a raggiunger­li».

Scene di «ordinaria» delinquenz­a, che non si fermano. Le parole usate dalle vittime per descrivere la violenza sono sempre le stesse, hanno sempre la solita drammatici­tà. Un’altra ragazza racconta di come una notte normale si è poi trasformat­a in un incubo. Era con il suo fidanzato, seduta su una panchina, stava sempliceme­nte parlando con lui, si stavano abbraccian­do. «Eravamo in via degli Anselmi, vicino al Chiosco degli Sportivi. Un ragazzo si è avvicinato al mio fidanzato mentre eravamo abbracciat­i. Aveva il fare amichevole, voleva battergli la mano. Una volta che è arrivato di fronte a lui, lo ha però afferrato per il polso e ha provato a farlo cadere per terra». I ricordi si confondono, lei non sa essere più precisa perché «io ho iniziato a dirgli di smetterla e sono spuntati altri ragazzi. Non so dire come siano andate le cose, so solo che a un certo punto tutti i rapinatori hanno afferrato il mio fidanzato, provando a farlo cadere. Ho iniziato a urlare, a gridare, cercavo qualcuno che ci aiutasse. Poi uno di loro lo ha sbattuto contro un muro e il mio ragazzo si è accasciato per terra: è caduto il suo cellulare. Lo hanno raccolto. Allora mi sono lanciata contro di loro, ho spinto uno di questi rapinatori. Non so neppure io come abbia deciso di reagire, so però che qualcuno — a quel punto — mi ha tirato da dietro, voleva prendermi la borsa. Io ho resistito, urlavo. A un certo punto mi è venuto di fronte uno dei rapinatori e mi ha strappato la catenina dal collo. Sono poi spariti. Noi abbiamo dato l’allarme in piazza della Repubblica». Solo in un’occasione uno dei rapinatori ha parlato e ha usato la lingua italiana per minacciare una delle vittime. Racconta una ragazza: «Io e un mio amico eravamo seduti su una panchina all’interno dei giardini di Piazza Indipenden­za, stavamo parlando del più e del meno, poco dopo saremmo rientrate a casa. Siamo state avvicinati da quatto ragazzi che, dopo aver parlottato tra di loro in lingua straniera, sono venuti di fronte a noi. Uno di loro mi ha detto “Stai ferma o ti sparo”. A quel punto ha iniziato a mettermi le mani addosso, avevo il cellulare all’interno della tasca del giubbotto che indossavo. Lo ha preso e poi mi ha tirato una spinta, facendomi cadere a terra. A quel punto mi sono alzata e uno ha provato a strapparmi la borsa, mi sono divincolat­a e sono riuscita a scappare verso un hotel: ho visto che il mio ragazzo era accerchiat­o dai rapinatori, provavano a mettergli le mani nelle tasche per portargli via le cose di valore». Il giovane non ha potuto fare altro che stare fermo, perché mentre gli altri rapinatori si stavano accanendo sulla ragazza, uno di loro l’ha aggredito da dietro: «Mi ha colto alla sprovvista alle spalle e mi ha preso per il collo, bloccandom­i qualsiasi mossa. Una volta che hanno finito di rapinare la mia ragazza, si sono accaniti contro di me. Poi sono scappati. Ho provato a inseguirli ma non riuscivo a tenere il loro passo».

Non è andata meglio a un uomo di 46 anni, che stava camminando e che ha visto il gruppetto: ha avuto la malsana idea di chiedere una sigaretta proprio a loro. «Ero nella zona di Porta al Prato. Mi hanno buttato a terra e hanno cominciato a picchiarmi. Poi mi hanno preso il cellulare, il portafogli, la giacca e anche le mie scarpe. Sono andato scalzo in un bar per chiedere aiuto».

In via Roma

Uno di loro è venuto verso di me con la mano tesa. Non capivo, poi mi ha dato un pugno in faccia e hanno proseguito anche quando ero a terra

In San Lorenzo

Tre di loro si sono scagliati contro di me, l’altro è andato contro la mia ragazza. Eravamo entrambi a terra, lei urlava e chiedeva aiuto

A Porta al Prato

Mi hanno preso la giacca, il portafogli, il cellulare e anche le scarpe Sono scappato a piedi nudi in un bar e ho dato l’allarme

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 ??  ?? 1) Sono le 2 di ieri mattina quando in via Sant’Antonino una turista colombiana viene avvicinata dai quattro rapinatori
1) Sono le 2 di ieri mattina quando in via Sant’Antonino una turista colombiana viene avvicinata dai quattro rapinatori
 ??  ?? 2) Pochi minuti dopo averla percosso e averle rubato borsa e cellulare, i quattro si danno alla fuga passando da via Faenza
2) Pochi minuti dopo averla percosso e averle rubato borsa e cellulare, i quattro si danno alla fuga passando da via Faenza
 ??  ?? Sifdem Baraka, marocchino, 19 anni
Sifdem Baraka, marocchino, 19 anni
 ??  ?? Hamed Beniaz, algerino, 26 anni
Hamed Beniaz, algerino, 26 anni
 ??  ?? Ayoub Eijiali, marocchino, 19 anni
Ayoub Eijiali, marocchino, 19 anni
 ??  ?? Mohamed Ragala, marocchino, 27 anni
Mohamed Ragala, marocchino, 27 anni

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