Giani-Saccardi, il duello fra chi rinuncia a Roma
Restano in Toscana Eugenio Giani e Stefania Saccardi. Non saranno candidati alle elezioni del 4 marzo e anzi scaldano i motori per la presidenza della Regione, l’obbiettivo a cui entrambi lavorano da tempo. I nomi del presidente del Consiglio regionale e dell’assessore toscano alla Salute circolavano da settimane come possibili candidati alla Camera nel collegio di Firenze. Perché qui, collegio blindato, il Pd punta a fare un risultato eccellente e sia Saccardi che Giani sono campioni delle preferenze (alle Regionali 2015 la prima raccolse 14.580 voti, il secondo 10.505). Per questo i vertici nazionali del Pd avevano pensato di farli correre — entrambi o almeno uno dei due. Ma poi sono prevalse altre esigenze. Prima, quella di lasciare spazi per i partiti alleati che chiedono posti sicuri per Roma. Secondo, non svuotare di peso politico la Regione, visto che già lasceranno il Consiglio il capogruppo Leonardo Marras (in rampa di lancio per il collegio di Grosseto) e Stefano Baccelli (Lucca), e forse la giunta perderà Vincenzo Ceccarelli, possibile candidato nel collegio di Arezzo. Se a loro aggiungiamo anche Giani e Saccardi — è stato il ragionamento fatto dai renziani — finisce che il governatore Enrico Rossi (Liberi e Uguali) guadagna spazio politico a scapito del Pd, che gli chiede da tempo un’accelerata su infrastrutture e politiche per le imprese. Risultato, Saccardi e Giani hanno ottenuto ciò che volevano: resteranno a Firenze, determinati a contendersi la Regione. «Guardi, io sto tornando da un visita alla Manetti Battiloro di Campi, una delle 100 eccellenze toscane che mi sono impegnato a visitare...», dice Giani. E la corsa per il 2020? La sfida con Saccardi? «Nel 2020 la Regione, come le altre a statuto ordinario, festeggerà il suo 50° “compleanno”: inizierà una legislatura importante, un’occasione per rilanciare il suo ruolo», risponde serafico Giani. Saccardi invece non commenta, ieri ha solo twittato: «A Siena per un incontro del master codice rosa. Contro la violenza sulle donne dobbiamo fare rete». Ora armistizio fino al 4 marzo: entrambi faranno campagna per i candidati Pd alle Politiche, tra cui nel listino plurinominale ci sarà una tra la vicesindaco di Firenze Cristina Giachi e la presidente del Consiglio comunale Caterina Biti. Dal 5 marzo, via alla corsa per il dopoRossi.
Il partito aveva pensato a loro due come candidati alla Camera ma entrambi l’hanno spuntata: resteranno qui
Nel listino Giachi o Biti