Volontario molesta l’anziana sull’ambulanza
Le immagini pubblicate su Instagram, sospesi due operatori della Croce Bianca
Anziana molestata con la punta di ombrello all’interno di un’ambulanza da un operatore che avrebbe dovuto prendersi cura di lei. Succede ad Arezzo, nell’associazione di volontariato Croce Bianca. La donna, non autosufficiente, è seduta, con lo sguardo basso e non reagisce. La punta dell’ombrello le tocca le guance e la testa, lei ha le braccia bloccate, il volto è semi-coperto da un berretto ben calato in testa. Non bastasse, un altro operatore che si trovava sul mezzo di soccorso riprende la scena con il cellulare. Il video, probabilmente mentre viene fatto vedere a un terza persona e le immagini scorrono sullo schermo del cellulare, è stato filmato con un altro smartphone.
Pochi secondi, una ventina non di più. Ma le immagini sono inequivocabili. E probabilmente sarebbero rimaste sconosciute ai più se un’altra persona, venuta in possesso del filmato, non lo avesse pubblicato sul popolare social network Instagram. Peraltro, in alto sulla destra, sono stati aggiunti alcune emoticon con faccine sorridenti, quasi a schernire l’inerme vittima. Così il post, come detto, non è certo passato inosservato.
È stato diffuso il 4 gennaio e subito è stato rimosso, ma tanto è bastato a creare scalpore. «Il consiglio dell’associazione — spiega il responsabile degli affari legali della Croce Bianca Matteo Grassi — ne è venuto a conoscenza soltanto qualche giorno dopo la diffusione, il 14 gennaio, durante l’assemblea». Un consigliere infatti ha portato all’attenzione dei colleghi il fatto non avendo però a disposizione il video per mostrare le prove. «La questione — continua Grassi — è passata quindi agli organi esecutivi che non ci hanno messo molto a venire in possesso del filmato. Inizialmente l’operatore che commette il gesto è stato sospeso dalle sue mansioni. Successivamente, sia lui, sia la persona che ha ripreso la scena con il cellulare sono stati raggiunti da un provvedimento disciplinare interno».
Né la signora, né i suoi familiari infatti hanno sporto denuncia per l’accaduto contro gli operatori in divisa. «Siamo estremamente dispiaciuti per ciò che è successo. Il fatto che sia stato condiviso su un social e reso pubblico non rende più grave il gesto. La Croce Bianca di Arezzo, infatti, si fa carico di oltre un terzo dei servizi socio assistenziali del territorio e in tanti anni non è mai accaduto niente di simile».
Nei prossimi giorni la questione, potrebbe passare nelle mani della procura aretina per essere analizzata.
«Siamo dispiaciuti per il grave episodio, in tanti anni mai successe cose simili»