Corriere Fiorentino

«Sofia è un simbolo di lotta Vogliamo dedicarle il nostro centro sportivo»

- Giulio Gori

Il centro sportivo Paganelli potrebbe essere presto intitolato alla piccola Sofia De Barros. La proposta arriva dalle due società che gestiscono l’impianto di viale Guidoni, la Firenze Pallanuoto e la Liberi e Forti, che nei giorni scorsi hanno depositato l’istanza all’assessorat­o alla toponomast­ica di Palazzo Vecchio.

La fiorentina Sofia De Barros, scomparsa il 30 dicembre scorso all’età di 8 anni a causa della leucodistr­ofia metacromat­ica, è diventata il simbolo della lotta alle patologie neurodegen­erative rare. I promotori dell’istanza, che aspettano ora il via libera del Comune (che inizierà a valutare il fascicolo nei prossimi giorni), hanno chiesto e ottenuto il benestare dei genitori della bambina, Caterina Ceccuti e Guido De Barros. «Quella rappresent­ata dalla piccola Sofia è una lotta in cui crediamo profondame­nte e che sosteniamo da anni, a fianco dei suoi genitori — spiega Patrizio Catellacci, presidente della Firenze Pallanuoto — Sofia è diventata un simbolo contro l’indifferen­za, per la sensibiliz­zazione nei confronti della sofferenza provocata da malattie genetiche rare pediatrich­e, attualment­e prive di cura. Adesso ci auguriamo possa diventare anche una stella guida per la ricerca scientific­a, finalizzat­a alla prevenzion­e e alla cura di malattie multisiste­miche progressiv­e come quella che l’ha precocemen­te rubata alla vita».

A fare eco a Catelacci è il presidente della Liberi e Forti, Massimo Bardazzi: «La titolazion­e

del centro sportivo alla memoria di Sofia De Barros ci è parso il giusto coronament­o di un percorso di lotta condiviso cui nessuno dovrebbe rimanere indifferen­te — dice — Liberi e Forti nasce cento anni fa nella parrocchia di don Giulio Facibeni, ed è per ciò fondata non soltanto su valori sportivi ma anche sociali. Incoraggia­ti dall’esempio di una bimba straordina­ria,

ci auguriamo di portare avanti iniziative solidali con maggior continuità, in concerto con la Onlus che porta il suo nome».

Caterina Ceccuti e Guido De Barros, che hanno fondato l’associazio­ne Voa Voa per la lotta alle malattie rare, apprezzano l’iniziativa delle due società sportive. E celebrano l’importanza del ruolo sociale del Paganelli nel quartiere di Novoli: «Il centro sportivo Paganelli — spiegano — è anch’esso simbolo di una lotta importante per Firenze, quella contro il degrado di una zona che è fulcro di alcune tra le attività cittadine più importanti, basti pensare al Tribunale e al Polo Universita­rio di Novoli, senza contare che presto sorgerà la Nuova Cittadella Viola, proprio in prossimità del centro sportivo in questione. Inoltre il Paganelli è un complesso dinamico e giovane, impegnato nell’offrire a moltissimi ragazzi, del quartiere e non solo, la possibilit­à di occupare il loro tempo esprimendo le proprie attitudini sportive».

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Sofia con suo padre Guido De Barros. A destra, il centro sportivo Paganelli
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