Arezzo, sfregio alla stele della Shoah: «Gesto indegno»
Divelta e gettata a terra a pochi giorni dalla Memoria. Il sindaco Ghinelli: un’offesa alla storia della città
Dopo Empoli e Milano anche Arezzo è finita nella colonna infame dei gesti che sfregiano la memoria dell’Olocausto; una provocazione dietro l’altra vicino alla Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio. La stele in memoria della Shoah, posta ai piedi di una collinetta sulla quale campeggia un ulivo, lì dove una volta c’era il cimitero degli ebrei, tra il parco Ducci e il parcheggio Baldaccio, è stata divelta e gettata a terra. Gesto che ha scatenato reazioni unanimi di sdegno: «La profanazione della targa della memoria delle vittime dell’Olocausto — dice il sindaco Alessandro Ghinelli — è un gesto indegno. Arezzo ha una storia di civiltà che non può e non deve essere offesa da episodi come questo». Angelo Rossi, consigliere comunale di maggioranza, scrive su Facebook: «Volevo dire a quei delinquenti che hanno perpetrato un atto vandalico nei confronti della lapide e della targa della memoria dell’olocausto degli ebrei, che Arezzo ha una storia di sensibilità e grande rispetto sull’argomento sancita anche dal gemellaggio con Oswiecim (Auschwitz-Birkenau) che non sarà mai cancellata dalle azioni di quattro infami». Infami (o infame) su cui stanno indagando le forze dell’ordine. «È un fatto gravissimo, assolutamente da non sottovalutare» commentano la vice presidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis e il deputato Pd Marco Donati.
Anche quest’anno una delegazione del Comune di Arezzo sarà ad Auschwitz per la solenne celebrazione del 73esimo anniversario della liberazione del campo di concentramento.
Va evidenziato, purtroppo, che la zona del «Campaccio degli ebrei», com’è volgarmente chiamata in città, è già stata oggetto di azioni vandaliche in passato, come se con drammatica puntualità qualcuno ad Arezzo volesse ricordare l’importanza della Giornata della Memoria, ma dalla parte sbagliata della storia. Mentre il volto disegnato di Anna Frank guarda, incredula, dalle vetrine delle edicole.
Come ogni anno una delegazione comunale sarà ad Auschwitz per celebrare la liberazione