I nonni digitali a lezione di smartphone
In una mano tengono il telefonino, di solito mai usato, nell’altra penna e foglio per gli appunti alla vecchia maniera. I «nonni digitali» vanno a lezione di smartphone. «Abbiamo tutti il cellulare ma non sappiamo come adoperarlo» dice Marcella, una degli alunni del corso di alfabetizzazione digitale promosso dalla sezione soci Coop di via Cimabue a Firenze. Ogni venerdì pomeriggio arrivano tutti puntuali, pronti per le due ore di lezione: vogliono imparare a mandare messaggi, fare e archiviare foto, leggere e spedire email. «Ho comprato questo telefono due anni fa l’ho pagato un sacco di soldi e non so usarlo» dice Pietro. Laura sa già navigare e mandare email, ma solo dal pc di casa, con il cellulare non è ancora pratica: «È prezioso ma è difficile da usare, basta toccare una cosa e cambia tutto».
Prima un ripasso veloce: «Non dobbiamo più chiamarli telefonini, ma smartphone» spiega alla classe l’insegnante Niccolò Vigiani. Poi l’argomento del giorno: l’account Google. «Ma la password è obbligatoria?» «Le app sono gratis?» chiedono i 12 studenti, quasi tutti over 70. C’è chi prende appunti diligentemente, chi non ha pazienza e vorrebbe mandare subito email e messaggi , chi si scoraggia. A qualcuno si spegne il telefonino: si era dimenticato di metterlo in carica. «Imparate a stare tranquilli e andate per gradi» consiglia l’insegnante, affiancando ciascun allievo e usando con loro direttamente lo smartphone, così da mettere subito in pratica la teoria, secondo il metodo della sua «Sali digitali». Niccolò è laureato in Scienze politiche, «l’idea — spiega — è nata quando aiutavo mio padre al mercato rionale: era tutto un via vai di persone che mi chiedevano come usare i telefonini». Così studiò un progetto per un’accademia per l’alfabetizzazione, iniziando a fare lezioni ai nonni nelle sezioni Coop. Un successo: in via Cimabue sono arrivate più richieste dei posti disponibili. Così a marzo ne verrà attivato un altro, a Coverciano.
Domande Tra i 12 allievi over 70: «Ma la password è obbligatoria?» «E le app sono gratis?»