Mattarella, l’altolà su Mussolini: «Non ebbe alcun merito»
«Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione». Il monito arriva dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che emette una condanna lapidaria sul ventennio e sul tentativo di riabilitare alcuni aspetti del regime di Mussolini. «Razzismo e guerra — prosegue il Presidente — non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza: volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma». Parole, quelle di Mattarella, che indirettamente toccano il caso di Maurizio Sguanci, il presidente del Quartiere 1 di Firenze, esponente del Pd, che dieci giorni fa aveva detto: «Nessuno in questo Paese ha fatto quello che ha fatto Mussolini in 20 anni». Dopo i distinguo delle prime ore («sono antifascista»), da allora Sguanci si è chiuso in un silenzio stampa imposto dal Pd. Ma pochi giorni fa ha fatto sapere che avrebbe chiesto scusa, di fronte a esponenti di Aned e Anpi (le associazioni dei deportati e dei partigiani), durante le celebrazioni del giorno della Memoria. Così ieri Sguanci, pur continuando nel silenzio sul caso, ha detto che parteciperà ad uno degli eventi della giornata. «Mai più fascismo, mai più razzismo», scrive su Facebook il governatore Enrico Rossi. Che, implicitamente, tocca il caso Sguanci: «Non è mai esistito, e mai esisterà, un fascismo “che ha fatto cose buone’’. Teniamoci stretta la nostra Costituzione».