Renzi apre la campagna «Tanti tè anti fake news»
Via alla campagna, con l’appello ai moderati: «Chi vota Berlusconi vota per gli estremisti»
Sfondo blu, una freccia rossa con la scritta #Avanti che indica il nome «Renzi!» (sì, con tanto di punto esclamativo). Al teatro Aurora di Scandicci, per ingannare l’attesa, mettono la canzone Wonderwall degli Oasis, che inizia così: «Oggi sarà il giorno in cui ti verrà data di nuovo un’opportunità. Ad oggi avresti dovuto in qualche modo realizzare ciò che devi fare...». Parte così la campagna elettorale del segretario del Pd Matteo Renzi nel collegio uninominale del Senato dove ha scelto di correre, quello che comprende Firenze, Scandicci, Lastra a Signa, Signa e Impruneta. Una campagna in cui il leader dei Democratici vuole schierare piccole task force casalinghe anti-fake news, le bufale diffuse sul web che Renzi imputa soprattutto al Movimento Cinque Stelle e alla Lega. «Abbiamo cominciato qualche giorno fa ad Empoli: si riuniscono in una casa privata 15 persone, tra cui uno di noi (non per forza il candidato), si prende insieme un tè o un caffè e si discute di un argomento, con calma. Sono focus group artigianali, caffè e tè condivisi», dice Renzi dal palco.
Il teatro Aurora è pieno: mille persone, tra cui tanti over 60 e pochi giovani, le giunte dei Comuni del collegio quasi al completo. In platea c’è anche l’ex presidente dell’Anpi Silvano Sarti, a cui Renzi dice «bentornato»: «Al referendum fece campagna per il No, oggi sono felice che questa battaglia si possa fare insieme». E, fanno notare i renzianissimi, «ci sono anche persone che negli ultimi mesi si erano un po’ allontanate, un segnale importante: forse riusciamo a invertire la rotta». Perché quella iniziata ieri è sì la campagna del candidato semplice Matteo Renzi, che infatti infarcisce il suo discorso di riferimenti ai Co- muni del collegio («L’Europa non è Bruxelles, l’Europa è Vingone, è Casellina, sono le nostre colline: senza il patriottismo delle piccole comunità non c’è Europa», parte in quarta a un certo punto, senza l’immancabile «l’Italia sarebbe più povera senza Firenze»), ma ha inevitabilmente risvolti nazionali.
E allora via con l’appello al voto utile agli elettori di centro, quelli che alle Europee 2014 votarono Pd in chiave anti Cinque Stelle: «Cari moderati, se votate per il centrodestra di Berlusconi, state votando per Salvini e gli estremisti», dice Renzi, che subito dopo lancia anche un avviso alla sinistra: «Se pensate che essere di sinistra è gridarlo ma poi votate nei collegi per far vincere Salvini, io dico che voi non siete di sinistra, voi aiutate il centrodestra», dice Renzi senza mai citare Liberi e Uguali, che proprio negli stessi momenti è riunita con Pietro Grasso al teatro Puccini. «Io però non sono preoccupato di quello che c’è stamani (ieri, ndr) ma per quello che c’è stasera (ieri, ndr) al Puccini, dove è in programma uno spettacolo che fa passare i vaccini come un nuovo genocidio», precisa Renzi parlando dello show anti vaccinista «Il decreto».
Ma le distanze con LeU restano grandi. A Scandicci è stato il sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha fatto da apripista al discorso di Renzi insieme all’eurodeputata Simona Bonafé, ad aprire le ostilità: «La sinistra è qui: è nei valori delle leggi di civiltà, etica, convivenza che sono state portate in fondo in questi anni. Come ha detto Michele Serra, abbiamo fatto più noi di quanto Massimo D’Alema sarebbe mai riuscito solo a dire». Non proprio una dichiarazione di pace, diciamo.