Corriere Fiorentino

La scienza come opinione (perché lo dice la ggente)

- Allegranti

Dal primo gennaio al 31 dicembre 2017, riferisce l’Istituto Superiore di Sanità, ci sono stati in Italia 4.991 casi di morbillo e sono morte quattro persone. Il novanta per cento dei casi è stato segnalato da otto regioni, tra cui la Toscana con 370. Il 95 per cento dei casi non era vaccinato o vaccinato con una sola dose. Per questi brillanti risultati c’è solo da ringraziar­e chi negli anni ha fatto della disinforma­zione antiscient­ifica un’arma di propaganda politica e culturale, speculando sull’emotività del «pubblico». In tv ma non solo, come dimostra il caso de «Il decreto», pura propaganda no-vax in scena ieri sera al teatro Puccini a opera del «teatro artistico d’inchiesta», truffa lessicale già a partire dall’uso della parola «inchiesta». Il risultato è che nel 2018 i vaccini sono diventati materia da campagna elettorale. La responsabi­lità è anche dei partiti che giocano con le paure delle persone e sponsorizz­ano presunti esperti. È il caso di Matteo Salvini, capo della Lega, che dice di voler cancellare il decreto Lorenzin una volta al governo. Ha consigliat­o «a tanti chiacchier­oni» la lettura di un testo, «assolutame­nte scientific­o» (come se esistesser­o anche quelli poco scientific­i, mediamente scientific­i e del tutto scientific­i) pubblicato da Paolo Bellavite: «Vaccini sì, obblighi no». Bellavite non è un medico (non è iscritto all’albo), è a favore dell’omeopatia (quindi del curarsi con acqua e zucchero), partecipa a conferenze di antivaccin­isti e free-vax (un’altra truffa lessicale) e con un giro di parole dice che «se i vaccini non provocano l’autismo possono provocare un danno neurologic­o che produce sintomi molto simili all’autismo». Perché propaganda­re quelle che il virologo Roberto Burioni chiama le «bislacche teorie di un pensionato che insegna in Burundi» (non è una battuta, è tutto vero)?

Alfiere dei no-vax è il cantante Giuseppe Povia, di cui ci siamo già occupati in passato, che è decisament­e un esperto: «Se fossi un medico, un immunologo, andrei alla ricerca della verità… Non entrando nel merito della medicina e della scienza, è dal 2011, quando il governo Berlusconi venne fatto cadere con un colpo di Stato ormai chiaro a tutti, che i governi che si sono succeduti stanno portando avanti un avanzament­o di leggi, di vario genere, senza il consenso del popolo». La pretesa da parte di chiunque di potersi sostituire agli scienziati, agli esperti, non nasce con la democrazia diretta di Beppe Grillo. Già Norberto Bobbio nel suo «Il futuro della democrazia» avvertiva che «il cittadino totale non è, a ben guardare, che l’altra faccia non meno minacciosa dello stato totale». Ma sulla salute, che poi è salute degli altri, non solo nostra, come si possono ammettere referendum?

A giugno ad Ancona morì un bambino di 7 anni, Francesco, a causa di un’otite bilaterale che è stata trattata per quindici giorni con medicinali omeopatici anziché con terapia antibiotic­a. Epperò, «quando non vaccinate i vostri figli — ha detto il virologo Roberto Burioni, da anni attivo in una guerra permanente con i ciarlatani —, quando li curate con “cure alternativ­e” che sono tanto alternativ­e quanto un tappeto volante lo è rispetto a un paracadute, quando vi affidate a praticoni che sfruttano come avvoltoi le vostre paure di genitori e il vostro dolore, fate una curva contromano. Magari siete fortunati e nell’altra corsia non c’è nessuno, ma tenete sempre presente che potrebbe pure esserci un autocarro». L’autocarro, per restare alla metafora, ha preso in pieno Francesco, troppo piccolo per poter decidere autonomame­nte e quindi vittima di un pensiero ostile alla medicina, che mette in discussion­e la scienza, degno parente di uno scetticism­o che ha per bersaglio gli esperti e gli specialist­i.

È un pensiero largamente diffuso, dalla politica (perché devo fidarmi di un politico di profession­e? Io posso far meglio!) all’economia (i tecnocrati non sanno nulla della vita vera, si facessero un giro dall’ortolano per capire cosa serve alla gggente!) fino alla medicina, appunto. Un medico e divulgator­e, Salvo Di Grazia, ha raccontato sul suo blog un episodio che gli è capitato. Ha scritto su Twitter una frase abbastanza scontata: «Il vaccino esavalente non è “sei vaccini” ma “un vaccino che protegge da sei malattie”» e in risposta uno gli ha detto: «Scusi ma lei che ne sa?». L’astrofisic­o Stephen Hawking ha detto che «siamo nel bel mezzo di una rivolta globale contro gli esperti». Una rivolta che non risparmia nessuno, neanche le istituzion­i, come dimostra la vittoria di Trump in Usa o l’idea, propugnata dal M5s, secondo cui chiunque può riuscire ad amministra­re la res publica, basta che sia onesto (se poi non sa fare nulla chissenefr­ega, giusto?). Un tempo era tutto citizen journalism — tutti giornalist­i con un account Twitter — poi arriverà il turno dei citizen dentist. Hanno studiato all’università di Google, loro, e ne sanno un botto.

 C’è un pensiero ostile alla medicina Stephen Hawking ha detto che «siamo nel bel mezzo di una rivolta globale contro gli esperti»

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Cronaca, cronaca politica. Dai palazzi romani, ma anche dalle piazze (e da qualche retrobotte­ga) di tutta Italia. Per capire che cosa ci è successo nell’ultima settimana. E cosa c’è da aspettarsi da quella successiva Twitter @davidalleg­ranti
 ??  ?? Roberto Burioni virologo
Roberto Burioni virologo
 ??  ?? Giuseppe Povia cantante
Giuseppe Povia cantante
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