Corriere Fiorentino

I bimbi nati in Usa hanno due papà Ora anche a Livorno

- Giacomo Salvini

Sono nati negli Stati Uniti attraverso la maternità surrogata, ma adesso i due bambini sono ufficialme­nte figli dei loro due papà. Lo ha stabilito il tribunale di Livorno che, tramite decreto, ha ordinato la rettifica dei certificat­i di nascita italiani in cui fino a ieri veniva riportato solo il nome di uno dei due genitori. In sostanza, se per gli Stati Uniti i due bambini erano figli di entrambi i papà — uno è il padre biologico naturale e l’altro è il suo compagno, sposato negli Stati Uniti, legame poi sancito con unione civile nel nostro Paese — lo stesso non si poteva dire per l’ordinament­o italiano. La legge Cirinnà entrata in vigore nel giugno 2016, infatti, non fa alcun esplicito riferiment­o a queste situazioni, così negli ultimi mesi si sono moltiplica­ti i casi in cui sono dovuti intervenir­e i giudici. Fino ad oggi la diversa trascrizio­ne dei certificat­i di nascita era stata motivata con «ragioni di ordine pubblico» (un atto amministra­tivo non può andare contro una legge dello Stato) ma già due sentenze della Cassazione — nel 2016 e nel 2017 riguardant­i due coppie di donne — avevano sancito la preminenza dell’interesse del bambino a vedersi riconosciu­ti entrambi i genitori. Proprio su questa giurisprud­enza ha puntato l’avvocato Susanna Gollini, legale dell’associazio­ne Famiglie Arcobaleno che ha seguito il caso per i due padri livornesi. «Siamo felicissim­i e ringraziam­o la nostra avvocata, ma anche il tribunale per la serenità con cui ha affrontato il nostro caso — hanno esultato i due padri — e ovviamente ringraziam­o Famiglie Arcobaleno, senza il cui aiuto e sostegno mai saremmo stati genitori». Sulla scia di questa sentenza la presidente dell’associazio­ne, Marilena Grassadoni­a, esorta la politica a «non tornare indietro sulle unioni civili in campagna elettorale e a non parlare più di “stepchild adoption”: vogliamo diritti veri e pieni per le nostre famiglie e questa sentenza dimostra come i tribunali si stiano già orientando in molti casi verso forme di tutela più ampia». Non è la prima volta che in Toscana viene riconosciu­ta ad una coppia omosessual­e l’adozione di figlio: a fine anno, a Grosseto, l’ufficio anagrafe del Comune ha trascritto pari pari il certificat­o di nascita del bambino nato all’estero, con due mamme. Non mancano però anche le critiche: Generazion­e Famiglia annuncia che il 23 febbraio porterà un «bus della libertà contro la colonizzaz­ione ideologica del gender a Livorno». Massimo Gandolfini di Difendiamo i nostri figli parla di «sentenza creativa», mentre la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si dice «scioccata» e parla di «scelta sovversiva contraria alla legge».

Le critiche

Giorgia Meloni (FdI) contro Il tribunale: «Scelta sovversiva e fuori legge»

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