E il suo vecchio club cambia nome: «Ci hai deluso»
Ora si chiama Firenze 2005: «Quella faccia pulita ci piaceva, ma da un po’ era cambiato»
La ferita fa ancora male e chissà se un giorno si rimarginerà. La delusione del tifoso di calcio è così, irrazionale e irreversibile. Federico Bernardeschi ha spezzato diversi cuori lasciando la Fiorentina.
E la scelta di approdare alla Juventus non ha fatto altro che rendere più acuto il dolore: «Mi avevano convinta a far diventare il nostro viola club come quello ufficiale di Bernardeschi. All’inizio ero scettica perché si sa, nel calcio non ci sono bandiere, ma poi ho accettato. E ho fatto male». Milena Poggesi, presidente del Viola Club Firenze 2005 non ha digerito l’addio di Berna. E, come lei, i circa centotrenta tesserati fra cui molti fiorentini che lavorano al mercato di San Lorenzo.
«Federico ci piaceva, con quel sorriso pulito e la sua grande disponibilità. Nel maggio 2016 venne a cena con noi nel quartiere, in piazza San Lorenzo. Era la festa di inaugurazione del nostro club che prendeva ufficialmente il suo nome. Gli preparammo un video con le sue immagini in viola che lo fece commuovere». Sembrava l’inizio di un idillio destinato a rimanere ma tutto è cambiato nel giro di poco. «Invitammo Federico alla cena di Natale ma non venne. Al suo posto ci venne mandato un video con gli auguri: ci accorgemmo subito che era cambiato con noi. Abbiamo provato a contattarlo e a cercarlo al centro sportivo ma di punto in bianco era diventato sfuggente».
E pensare che quel club in passato, anche se gestito da altre persone, era dedicato a Batistuta. «Dopo l’addio di Gabriel venne intitolato a Nuno Gomes e poi mai più a giocatori fino a Bernardeschi», spiega Milena. Un addio, quello di Federico, che però non vale quanto quello di Baggio. «Non scherziamo, Roberto è Roberto. Per noi tifosi rappresentava la speranza di trovare il nuovo Antognoni. Non credo che venerdì al Franchi qualcuno lancerà una sciarpa viola in campo».
Sull’accoglienza che l’ex 10 viola riceverà non ci sono dubbi fra i suoi vecchi fedelissimi: «Saranno fischi, non potrebbe essere altrimenti». E magari in curva Fiesole, prima dell’ingresso dei giocatori, Milena lo ripeterà ancora ai soci del gruppo: «Il club rimarrà solo e soltanto dedicato a Firenze e alla Fiorentina. Un’eccezione si potrebbe fare solo per Antognoni».