Corriere Fiorentino

Attacco hacker: online i dati di Renzi e degli iscritti Pd

Attacco al sito, pubblicati indirizzi e numeri di telefono anche di Renzi. M5S e Rossi: solidariet­à

- Fatucchi

Matteo Renzi ha puntato sull’Agenda digitale, ma gli hacker hanno «bucato» il sito internet del suo partito. Un tipo di attacco che molti hacker utilizzano in modo massivo per entrare dentro ai software di gestione dei siti, chiamato tecnicamen­te «Sql», è bastato per mandare in tilt la pagina web del Partito democratic­o di Firenze, ancora ieri sera irraggiung­ibile, ma soprattutt­o a rubare un elenco di 2.653 iscritti al Pd, con indirizzo e telefono di casa, mail e cellulare. Tra questi, anche quello di Renzi, ma i dati sono vecchi. Non solo perché il cellulare è quello che Renzi è stato già costretto a cambiare perché era stato reso noto inavvertit­amente da un suo amico in una chat collettiva, ma anche perché nell’elenco ci sono persone scomparse da tempo o che da tempo hanno abbandonat­o il Pd, alcuni per approdare in Liberi e uguali. Ma il danno è evidente, così come è unanime la condanna del gesto.

Ad aver «bucato» la rete del Pd è stato Anonplus: una sorta di collettivo nato vicino al più famoso Anonymous. È l’account di questo gruppo che ha annunciato, lo scorso 4 febbraio, di aver compiuto il gesto ed ha messo online l’elenco sottratto alla rete del Pd, come hanno scritto loro stessi. «Lista completa degli iscritti al #pd di Firenze, #Hacked, #staisereno. P.s. ci sono anche i dati di Matteo Renzi ed altri».

I dati però non sono, fortunatam­ente per Renzi, aggiornati: ci sono il vecchio indirizzo e il vecchio cellulare. Così come per molti altri ma non per tutti: si tratta infatti, spiega il responsabi­le informatic­o dei Democratic­i fiorentini, Uberto Ardovini, di dati del tesseramen­to 2015. «L’attacco — prosegue Arduini — è iniziato alle 3,15 di domenica notte: senza alcun dubbio è stato realizzato da profession­isti. Una volta che sarà finito, il server potrà tornare su nel giro di 48 ore». C’era stato un alert immediato, per questo il server era stato bloccato, ma «gli hacker sono riusciti comunque a entrare e prelevare dal sistema un file pdf. All’interno del file nominativi di un gruppo di iscritti, e il dato relativo al rinnovo della tessera nel 2015».

Solidariet­à al Pd di Firenze è arrivata non solo dai suoi esponenti nazionali ma anche da altre forze politiche. «Esprimiamo solidariet­à per il crimine subito e ci auguriamo che la polizia postale faccia chiarezza. Speriamo che a questo punto tutti comprendan­o che gli attacchi hacker non sono causati da burloni che si divertono a bucare i siti, ma da criminali» scrive il M5S, che ieri ha visto la polizia postale «beccare» l’hacker che entrò nella loro «Piattaform­a Rousseau».

Solidariet­à anche dal presidente regionale Enrico Rossi, esponente di Liberi e Uguali: «Questo fatto che si spari contro le sedi del Pd e che si facciano attacchi di questo tipo è il segno grave della degenerazi­one del dibattito politico. Bisogna che tutti provino davvero a bonificarl­o questo dibattito politico». Il Pd ha presentato una denuncia alla polizia postale.

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