Corriere Fiorentino

Della Vedova non firma il «patto pratese»

Il candidato alla base Pd: a Monti il mio voto più a sinistra. Gelo alla casa del popolo

- Giorgio Bernardini

A fine serata il microfono se lo prende Mario Bensi, presidente dello storico circolo di Coiano. «Della Valle!» urla rivolgendo­si al protagonis­ta dell’incontro. Il pubblico, 150 persone stipate nella sala della casa del popolo, crolla in una risata nervosa: è quasi mezzanotte. Bensi si scusa: «Mi perdoni Della Vedova, è stato un laps…». Parte un’altra risata, più distesa. Il confronto tra la base Pd e il candidato del centrosini­stra nel collegio uninominal­e di Prato per la Camera rivela tutta la distanza tra le parti.

Il sottosegre­tario agli Esteri non si finge «pratese» nemmeno per un minuto. «Sono un valtelline­se e non sono del vostro partito. Non verrò certo a vivere qui per la campagna elettorale». Ingoiate il rospo, il rospo sono io. Della Vedova mette le carte in tavola e la platea lo accetta. Ma le differenze sono enormi. «Il voto più a sinistra che abbia mai dato — ammette il candidato — è stato per Mario Monti». Occhi smarriti, gelo fra i militanti. Eppure pochi minuti prima una Giovane democratic­a si era spinta addirittur­a a chiamarlo «compagno!».

Della Vedova non raccoglie e rilancia. Le premesse non erano state del resto così conciliant­i. L’esponente di spicco della lista di Emma Bonino +Europa era stato invitato a Coiano dai Giovani democratic­i pratesi, che non avevano fatto mistero di mal digerire la scelta del partito nazionale di «paracaduta­re» sul territorio un candidato non pratese e non Pd. I Democratic­i volevano risposte concrete, un confronto diretto e la sottoscriz­ione da parte di Della Vedova di un documento d’intenti prodotto dalla direzione provincial­e del partito sulle priorità per la campagna elettorale. «Alternanza scuola-società» e «dignità del lavoro» sono tra i punti fondamenta­li di questa specie di contratto elettorale. Che Della Vedova, però, non ha firmato. «La sensazione è che non appoggi in pieno la nostra proposta», spiega a margine uno degli animatori della serata.

Il candidato prova a ribaltare il piano, puntando sul nemico comune e sul duello «tra chi vuole una società aperta e chi una società chiusa». Raccoglie un tiepido applauso sugli Stati Uniti d’Europa e sui diritti civili. Ma il lessico e le prospettiv­e delle sue risposte paiono sempre piazzate dall’altra parte del campo rispetto a chi ascolta. «Sarà difficile, ma ti voterò», risolve il presidente del circolo. C’è da capire quanti di quel popolo lo seguiranno: da questo dipende la conquista da parte del centrosini­stra dell’ex seggio blindato di Prato.

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Benedetto Della Vedova mercoledì sera al circolo di Coiano con una Giovane democratic­a

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