Corriere Fiorentino

Atleti via dalle case dopo le perquisizi­oni alle porte di Lucca

Ci vivevano atleti italiani e stranieri della Altopack. Interrogat­ori dalla settimana prossima

- di S. Dinelli e A. Mollica

Qualche ciclista non aveva accettato la logica del «doping di squadra» imposto da Luca Franceschi, il patron della società dilettanti­stica Altopack Eppella finito agli arresti, e per questo era stato mandato via. È quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Lucca che ha portato alla luce il giro di sostanza proibite usate per gonfiare gli atleti. In un’intercetta­zione captata lo scorso agosto dalle microspie della squadra mobile c’è lo sfogo di un ex ciclista dell’Altopack mentre parla con l’ex direttore sportivo Elso Frediani: «Non puoi fare la squadra così, lui gioca con il futuro dei ragazzi, io ci sono rimasto male perché ci credevo. Ho sopportato anche io tante cose, ma non va bene, non può andare avanti così. Lui ha esagerato, non pensare che cammini solo con quella roba lì». E lo stesso direttore sportivo Frediani in un’altra intercetta­zione si rende conto che i limiti sono stati oltrepassa­ti e confessa: «Quante volte gliel’ho detto. Ho paura io, la voglio far finita, non ho più voglia. Quella mentalità lì io non l’ho mai avuta». In realtà, nonostante l’allontanam­ento dalla squadra, Frediani continuerà a seguire gli atleti, aiutandoli con i farmaci proibiti. La settimana prossima intanto, davanti al gip Giuseppe Pezzuti, cominceran­no gli interrogat­ori dei sei arrestati, mentre i pm sentiranno gli atleti. È soprattutt­o a loro che il procurator­e capo Pietro Suchan rivolge un nuovo appello: «Venite a raccontare quello che succedeva». Intanto in via dell’Isola a Lunata, la stessa frazione di Capannori dove da anni risiede la famiglia Rumsas — a maggio, dopo la morte di Linas Rumas, corridore di 21 anni, è partita l’inchiesta — si trova un appartamen­to che per lungo tempo ha ospitato gli atleti (italiani e stranieri) della Gfdd Altopack. In questo edificio, messo a disposizio­ne dalla società, viveva fino a pochi mesi fa un gruppetto di quattro, cinque ciclisti. Dopo le prime perquisizi­oni della polizia, a settembre, di quei ragazzi non c’è più traccia. Nessuno sembra ricordarsi di loro: la strada è lunga e con molte case isolate, dove stringere rapporti di amicizia fra vicini non è semplice; Lunata inoltre è uno di quei paesi della Piana di Lucca che non ha un vero e proprio centro di riferiment­o. Ad attirare in Lucchesia tanti giovani in cerca di gloria sulle due ruote è la grande tradizione ciclistica che la rende una delle regioni più importanti d’Italia ma anche le risorse economiche di cui la Gfdd Altopack disponeva e che gli consentiva­no investimen­ti tali da averla resa una delle principali realtà a livello nazionale per la categoria dilettanti­stica degli élite under 23.

Il ds: «Ho paura, la voglio far finita Quella mentalità non mi piace»

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