Un anno fa l’arresto: fece fuoco contro un rivale in amore
Due ore di permesso la mattina per lavorare in un rimessaggio. Ecco cosa era consentito a Patrizio Giovanni Iacono, il motociclista originario di Alghero che ha ferito quattro persone con una pistola nel quartiere popolare Cep. Iacono, figlio del pluripregiudicato Roberto Iacono (arrestato per gli attentati alla famiglia Giorico e le minacce all’ex sindaco Tedde), è un soggetto che viene descritto come pericoloso. Nel febbraio dello scorso anno i carabinieri di Alghero lo arrestarono con le accuse che andavano dal tentato omicidio alle minacce aggravate, dalla detenzione al porto illegale di pistola, fino all’imputazione per la morte dell’animale usato per le minacce. A Pisa era arrivato un anno e mezzo fa: lo controllava la polizia dopo che il Tribunale lo aveva messo ai domiciliari nella casa della madre, che si era trasferita in Toscana da tempo. Mai dato problemi, fino a ieri mattina. L’episodio che lo portò in carcere risale al 26 gennaio del 2017 quando un giovane di 27 anni, si era presentato in ospedale ad Alghero. Per gli inquirenti Iacono gli aveva sparato a una coscia. Secondo una prima ricostruzione la vittima della sparatoria spiegò di non sapere chi avesse sparato e che si era accorto di essere stato ferito solo perché vide colare il sangue. La vittima e Iacono non si conoscevano, ma per il giovane in fuga quello rappresentava il rivale in amore. Patrizio Giovanni Iacono, ricostruirono i carabinieri, aveva sparato per gelosia. E sarebbe stato lui l’autore del macabro atto intimidatorio del giorno precedente, quando una testa d’asino e alcune cartucce da caccia erano state fatte trovare davanti al cancello di un’elegante palazzina forse del rivale in amore. Solo che poi, all’epoca — dissero gli inquirenti — Iacono avrebbe sparato alla persona sbagliata, dato che il vero rivale era un amico che in quel momento si trovava in compagnia della persona che poi fu ferita.