Nardella è in attesa di Minniti Rossi no: ha ceduto alla destra
Duello a distanza tra il sindaco e il governatore prima dell’arrivo del ministro in Toscana
La politica sulla sicurezza divide (di nuovo) Pd e sinistra. E il ministro dell’interno Marco Minniti ieri è stato al centro di un botta e risposta tra il sindaco di Firenze, Dario Nardella (Pd) e il presidente della Regione, Enrico Rossi (Liberi e Uguali). Minniti lunedì sarà nel capoluogo per un doppio impegno: il primo istituzionale in Prefettura per firmare il Patto Firenze Sicura, il secondo elettorale con l’incontro annunciato direttamente dal segretario Renzi nella sua Enews prima con i sindaci toscani del Pd al Teatro Niccolini e poi a pranzo al circolo Vie Nuove. Infine andrà a Prato.
La firma del Patto Firenze Sicura tra il prefetto Alessio Giuffrida e il sindaco alla presenza del ministro Minniti è in programma alle 10:30, mentre al Niccolini l’appuntamento è alle 12 e allo storico circolo di Gavinana alle 13. «Credo e spero che Minniti lunedì potrà dire qualcosa di importante sull’esigenza di avere più uomini delle forze dell’ordine a Firenze, perché su un territorio come il nostro c’è bisogno di più poliziotti, carabinieri, agenti di guardia di finanza», ha detto Nardella a proposito del Patto, aggiungendo: «Siamo impegnati pancia a terra perché si possano portare soluzioni che migliorino la situazione della sicurezza pubblica nel nostro territorio che, anche se dal punto di vista dei numeri è buona, dal punto di vista della percezione, come io vedo parlando con i cittadini, credo presenti ancora dei margini di miglioramento. La presenza del ministro lunedì è già una risposta estremamente concreta e significativa».
Boccia invece senza appello la linea Minniti il governatore Rossi, soprattutto in riferimento ai fatti di Macerata, ma anche sulla gestione dell’immigrazione ribadendo il suo no a un centro immigrati in Toscana. Nel mirino di Rossi finiscono soprattutto le parole del ministro Pd sull’attentatore Luca Traini: «L’avevo visto all’orizzonte dieci mesi fa, quando poi abbiamo cambiato la politica dell’immigrazione», ha detto Minniti due giorni fa parlando durante un incontro elettorale a Pesaro. Rossi oggi non sarà a Macerata alla manifestazione antifascista — «ho impegni in Calabria per la campagna elettorale di LeU e non potrò esserci, ma andrò alla manifestazione contro il fascismo del 24 a Roma», spiega — e attacca frontalmente il ministro Pd. «Non condivido le idee di Minniti. Sull’immigrazione si è finito per cedere alla cultura della destra peggiore e inseguendola si è prodotta davvero la “rottura democratica”. Perciò, se loro sono la “maggioranza silenziosa” noi di Liberi e Uguali siamo l’argine antifascista e antirazzista», ha scritto su Facebook il governatore proprio negli stessi momenti in cui Nardella esprimeva i suoi auspici sulla visita del ministro a Firenze. E parlando dei fatti di Macerata, Rossi ha aggiunto: «Era inevitabile che questo accadesse dopo avere sacrificato i diritti umani dei migranti. Si sono fatti accordi con le autorità libiche, senza occuparsi della sorte di migliaia di persone nei campi di concentramento libici dove dominano condizioni disumane di vita». E ancora: «Era inevitabile che si aprisse la strada ad un sentimento diffuso di razzismo su cui la destra neofascista,ma anche berlusconiana, si sono gettate per raccogliere voti — conclude Rossi — Ci sentiamo dire che le manifestazioni democratiche e antirazziste sono da evitare e che parlare di attentato terrorista e razzista a Macerata è eccessivo. Noi invece manifesteremo a testa alta sempre e dovunque contro il razzismo e il neofascismo. E non saremo soli».
E infine Rossi ribadisce il suo no ai Centri permanenti di rimpatrio per gli immigrati irregolari: «Minniti ha anche voluto riprendere l’allestimento dei centri di detenzione per le espulsioni dei “clandestini”».
Nardella Spero che annuncerà l’arrivo di forze dell’ordine, bisogna migliorare la percezione della sicurezza
Rossi Non condivido le sue idee: sacrificati i diritti dei migranti e si parla dei nuovi centri per il rimpatrio