Treni inglesi e il super tram Hitachi guarda all’Europa
Nuovi progetti a Pistoia: «Assunti cento nuovi addetti»
Non è una frase fatta: si respirava orgoglio in fabbrica. Orgoglio di operai, ingegneri e dirigenti per una storia antica e gloriosa capace di rinnovarsi per rendere treni, tram e metrò competitivi in tutto il mondo. Ieri nello stabilimento Hitachi, a poco più di due anni dall’arrivo del colosso giapponese che ha rilevato Ansaldo Breda, c’era l’orgoglio di chi ha scritto una pagina nuova. Dalla grande fabbrica di via Ciliegiole sono «usciti» infatti, dopo cinque anni dall’ultima volta, nuovi treni destinati all’estero.
«Abbiamo cominciato a risalire la china nel 2012 — dice Aldo, un “vecchio” operaio che si coccola con gli occhi, assieme ai compagni che lo hanno montato, uno dei due convogli realizzati per la Great Western Railway — Allora non c’erano prospettive: oggi sì, stiamo crescendo e assumiamo giovani». «Questo progetto, che in un anno è passato dai disegni fatti in Giappone ai treni che la prossima settimana partiranno per l’Inghilterra, segna una svolta — aggiunge poco lontano l’amministratore delegato di Hitachi Rail Italy, Maurizio Manfellotto — perché è un prodotto globale di tutto il gruppo, con pezzi prodotti in Giappone, Inghilterra, Napoli e Pistoia e i convogli assemblati qui. La fornitura di 36 treni Intercity Express, che possono arrivare a 220 km l’ora, alla compagnia di trasporti Gwr, trasformerà il modo di viaggiare sulle tratte che collegano Londra al Galles e al sud ovest dell’Inghilterra».
I primi treni inizieranno a fare servizio regolare in estate e la commessa vale 496 milioni di sterline, con la consegna di quattro convogli ogni mese. Alla cerimonia che ha visto i treni muovere i primi metri nell’enorme sala prove hanno partecipato decine di operai ed anche Mark Hopwood, managing director di Great Western Railways, e Karen Boswell, managing director di Hitachi Rail Europe. Poco più in là nei capannoni si lavorava ai Rock per le Fs e non solo.
«Abbiamo circa cento nuovi addetti, tra assunti e stabilizzati e altri cento arriveranno grazie al piano industriale — sottolinea Rosario Falanga, direttore dello stabilimento pistoiese — adesso gli addetti sono 900, più altri 500 dell’indotto».
E tra i prodotti che trainano il rilancio è in arrivo un nuovo tram. «I Sirio di Firenze sono gli ultimi che facciamo — dice Manfellotto — Stiamo lavorando ad un tram innovativo che presenteremo a settembre a Berlino, per le sfide di mobilità dei prossimi trenta anni, dove ci sarà anche la guida autonoma».