I fischi, poi il gol della vendetta Bernardeschi cancella l’effetto Adv
I fischi durano oltre un’ora, poi però Bernardeschi firma la sua vendetta più amara. Nella serata del suo ritorno al Franchi l’ex enfant prodige di casa viola condanna la Fiorentina con una punizione beffarda, dopo la quale non contiene la sua esultanza proprio davanti al parterre di tribuna.
Era cominciata come previsto la sua prima uscita a Firenze con la maglia bianconera, sotto una pioggia di fischi che si fanno assordanti sin dal momento del riscaldamento. Lui ha sorrisi un po’ per tutti, dai giocatori a coloro i quali aveva salutato soltanto sei mesi fa prima di prendere la via Torino, poi al primo pallone toccato da ogni settore piovono fischi e cori ben poco amichevoli. Nel primo tempo Biraghi lo tiene d’occhio e riesce spesso a contenerlo e anche quando i tifosi urlano tutta la loro rabbia per il rigore prima assegnato e poi revocato da Guida qualcuno se la prende comunque nei suoi confronti. Sarà forse per questo motivo che subito dopo aver firmato il vantaggio bianconero l’esultanza è tutt’altro che contenuta.
La vendetta di Bernardeschi si consuma così, prima che Allegri lo richiami in panchina mandando in campo Bentancour al suo posto. È l’ultimo saluto che il Franchi gli riserva, un’altra bordata di fischi che non gli impediscono di rivolgersi ai suoi nuovi tifosi e applaudire. E se in campo Bernardeschi è risultato decisivo almeno quanto Higuain, non ha invece fruttato punti la seconda visita ravvicinata di Andrea Della Valle nel giro di una settimana. Dopo il blitz alla vigilia della gara di Bologna il patron era tornato ieri a Firenze a distanza di nove mesi dall’ultima volta, era il maggio del 2017quando assistette al Franchi alla festa scudetto della Fiorentina, a conferma di un processo di riavvicinamento che prosegue. Non una virata netta visto che il patron non ha assistito alla partita in tribuna, ma il segnale importante di un cambio di strategia, almeno nella gestione della società. Adv è arrivato in elicottero di buon’ora, varcando i cancelli del centro sportivo poco dopo le nove del mattino, poi l’allenamento con parole di sostegno per tutti e il pranzo con tecnico e squadra prima di lasciare Firenze e seguire da lontano la partita. «La sua presenza è stata rassicurante soprattutto per i giocatori visto che noi dirigenti lo sentiamo spesso — aveva poi raccontato Antognoni prima del fischio d’inizio — ma sono convinto che alla fine tornerà allo stadio, è uno dei tifosi più accesi della squadra». Segnali di una ritrovata unità, certamente tra squadra e tifoseria, ma anche tra Andrea Della Valle e la Fiorentina dopo la seconda visita ravvicinata in meno di sette giorni e nonostante una sconfitta che brucia tanto, soprattutto perché firmata da uno di famiglia, quel Bernardeschi che ha colpito al cuore per primo proprio il patron Della Valle.