Corriere Fiorentino

Il paracaduta­to pratese «Ripagherò il sacrificio»

Il candidato radicale e la campagna tra la base Pd: «Mischiarsi fa bene, l’unità nasce così»

- di Giorgio Bernardini e Paolo Ceccarelli

Non è pratese, né di sinistra: «Mio nonno fondò la Dc...». Ma Della Vedova, candidato nella lista Pd, si dice pronto a ripagare il «sacrificio» dei pratesi che lo voteranno.

«Mio nonno, che si chiamava proprio come me, ha fondato la Democrazia Cristiana in Valtellina: non posso nemmeno dire di aver un nonno comunista...». Benedetto Della Vedova usa l’ironia per rispondere ai mal di pancia che nel Partito democratic­o hanno accompagna­to la sua candidatur­a nel collegio uninominal­e di Prato alla Camera. Lui, «liberale, liberista, libertario, Radicale», è stato lanciato nella sfida pratese dall’accordo nazionale tra il Pd e +Europa, la lista di Emma Bonino, e così qualche giorno fa ha dovuto anche affrontare l’esame della Casa del popolo di Coiano, con i militanti del Pd pratese — in particolar­e i Giovani Democratic­i — che gli hanno rivolto domande su domande. Lui, sprezzante del pericolo, ha addirittur­a ammesso che «il voto più a sinistra della sua vita, a parte i Radicali, è stato quello alla lista Monti». Non si è pentito di averlo detto? «Assolutame­nte no. La prima cosa in politica è dirsi la verità. La vera unità parte dalle differenze», dice Della Vedova, sottosegre­tario agli Esteri nei governi Renzi e Gentiloni, durante il colloquio nella sede del Corriere Fiorentino. Alle pareti ci sono le foto di Tiziano Terzani, Oriana Fallaci e Indro Montanelli: Della Vedova sceglie di farsi fotografar­e sotto all’immagine del giornalist­a originario di Fucecchio. «Perché — dice — è stato un grande liberale, un libero pensatore e una grande penna».

Nella sua agenda ci sono i temi di Prato, ma senza far finta di essere pratese. «Non prendo casa qui e non mi candiderei sindaco», ma sul futuro del distretto tessile qualche idea se l’è fatta: «Piccolo è bello, ma lo è soprattutt­o quando cresce: ci sono imprese che possono diventare multinazio­nali tascabili e anche multinazio­nali vere e proprie. Bisogna scommetter­e su innovazion­e tecnologic­a e internazio­nalizzazio­ne». E il distretto parallelo cinese? «Inutile promettere miracoli. Ci vorrà del tempo, c’è bisogno di coinvolger­e quella comunità e promuovere una maggior integrazio­ne nelle associazio­ni di categoria (attualment­e sono iscritti a Confindust­ria Toscana Nord solo due imprendito­ri cinesi, ndr). Mischiarsi fa bene».

Vale anche in politica? E soprattutt­o: vale anche per elettori storicamen­te di sinistra chiamati a votare un liberale come Della Vedova? «Votando me voteranno un militante della campagna antiproibi­zionista sulla cannabis e una persona da sempre impegnata sui diritti civili. Detto questo, so che, se sarò eletto, dovrò testimonia­re che il sacrificio degli elettori pratesi di non avere un candidato locale sarà più che compensato dal modo in cui rappresent­erò le istanze di Prato». Fa una scommessa: «Tra 5 anni rivediamoc­i con un sondaggio sul gradimento dei partesi sul mio operato: sarò io stesso a commission­arlo». E punge il suo avversario diretto, Giorgio Silli, candidato del centrodest­ra, campione di pratesità e cattolico convinto: «Chiedo io ai cittadini se sono contenti di votare un uomo che la prima cosa che farebbe, se seguisse le dichiarazi­oni del suo leader Berlusconi, sarebbe quella di abolire la legge sulle unioni civili».

Però proprio per via di queste battaglie la candidatur­a di Della Vedova rischia di restare indigesta a un altro pezzo importante dell’elettorato pratese, quello cattolico. «Credo che avrà più difficoltà Silli, da cattolico fervente, a chiedere i voti di Salvini... Ci sarà una ragione se Emma Bonino è stata ricevuta dal Papa, mentre il vero leader del centrodest­ra, Salvini appunto, e il sotto-leader Berlusconi no», dice Della Vedova.

Con Bonino si sente quotidiana­mente. «Mi ha detto: occupati bene del collegio di Prato, ma trotta anche in giro per l’Italia per sostenere la lista +Europa». Così Della Vedova macina chilometri su chilometri in treno: ma il viaggio si concluderà con l’ingresso nel gruppo parlamenta­re del Pd, come ipotizzato nei giorni scorsi da Repubblica? «No. Sono partito un anno fa con l’idea di una lista “Forza Europa”: non è che ho fatto tutto questo bordello per entrare nel Pd. Anche se il Pd di Renzi resta il migliore che io abbia conosciuto: ha fatto le unioni civili, la legge sul biotestame­nto, il Jobs Act...»

 Mio nonno, ha fondato la Dc in Valtellina: non posso nemmeno dire di avere un nonno comunista...

 Tra 5 anni rivediamoc­i con un sondaggio sul gradimento dei pratesi sul mio operato Lo commission­erò io

 ??  ?? Benedetto Della Vedova
Benedetto Della Vedova
 ?? Corriere Fiorentino ?? Della Vedova davanti alla foto di Montanelli nella sede del
Corriere Fiorentino Della Vedova davanti alla foto di Montanelli nella sede del

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy