Il Parco vuole gli abbattimenti, i cacciatori dicono no
Il paradosso di Pianosa: «Le specie non autoctone vanno eliminate». «Non c’è motivo»
Via i fagiani comuni e gli ibridi di pernice dall’isola di Pianosa. Lo ha deciso l’Ente Parco Arcipelago, perché contrasterebbero con la salvaguardia della biodiversità: finora ne sono stati catturati e abbattuti circa 800 esemplari. Ma, prima degli ambientalisti, sono i cacciatori a non accettare la questione. Si interrogano sul perché questi volatili — che, seppur alloctoni, sono entrati nel territorio di Pianosa nel lontano 1800 — siano da bandire e, soprattutto, sulle modalità: oltre alla cattura, l’abbattimento mirato con gruppi scelti di tiratori con patentini «speciali». Una svolta che, per la Federazione provinciale Arci Caccia di Livorno, si dimostra antidemocratica. Il presidente Paolo Lucchesi ha esplicitamente chiesto ai soci aderenti al servizio di abbattimento programmato di ritirarsi dal programma. «È venuto a mancare un confronto tra tutti i soggetti in campo — dice Lucchesi — Può sembrare paradossale che ci schieriamo contro gli abbattimenti, ma stavolta non ne capiamo i motivi. Per di più diventa una questione elitaria: non tutti i cacciatori, infatti, possono permettersi i corsi a pagamento per i patentini speciali, quindi si tratta di “privatizzazione” che permette a taluni di cacciare tutto l’anno e ad altri di accontentarsi del calendario venatorio».
Il protocollo di cattura approvato dall’Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale, partito nell’autunno 2016, prevedeva in primo luogo la cattura nelle gabbie, poi l’abbattimento effettuato da operatori autorizzati. I fagiani catturati sarebbero stati rilasciati in zone Atc protette, mentre per le pernici ibride la sorte era peggiore: soppressione a meno che non trovassero asilo in centri di recupero. «Le specie alloctone — precisa il presidente dell’Ente Parco, Giampiero Sammuri — provocano danni alla biodiversità per l’alta competizione che si sviluppa con gli autoctoni: per questo ne va prevenuta la diffusione. Abbiamo catturato 600 esemplari di fagiani e abbattuti 200, per le pernici i numeri sono più bassi, solo qualche centinaia. Sinceramente non capisco la polemica dei cacciatori: sono due anni che programmiamo questi interventi».
Punti di vista Fagiani comuni e ibridi di pernice mettono a rischio la biodiversità L’Arci Caccia contesta