Corriere Fiorentino

E il Parlamento aprì il M5S come una scatoletta

Carrara, la carta di Berlusconi per tentare il bis a Pistoia. «Speravo in Renzi, ha sbagliato»

- Paolo Ceccarelli

C’è una foto: due uomini che sorridono, uno fa un gesto verso l’altro. Non sembra importante, né originale. Invece un po’ lo è, perché quei due sono avversari: si contendono un posto in Parlamento. Eppure, mentre Renzi attacca Berlusconi che attacca Di Maio che attacca entrambi, Maurizio Carrara di Forza Italia e Edoardo Fanucci del Pd — sfidanti nel collegio uninominal­e di Pistoia della Camera — si fanno fotografar­e così, come se fossero due amici. E Carrara pubblica la foto su Instagram, scrivendo: «In una campagna elettorale dove il M5S invita i candidati ad infangare i loro rivali con ogni mezzo noi combattere­mo la nostra sfida nel rispetto reciproco. Io non ho nemici politici, ho semmai avversari». Scusi, Carrara, ma volete spianare la strada ai Cinque Stelle? Vi manca solo l’hashtag #inciucioal­lapistoies­e... «Guardi che qualcuno lo ha già detto», ride lui. Poi torna serio: «Ma io sono qua perché ho ricette diverse per risolvere problemi di Pistoia, non per attaccare gli altri. Ho molto rispetto per Fanucci e per il lavoro che ha fatto da parlamenta­re. Gli imputo solo di non aver saputo trovare le soluzioni giuste per il nostro territorio».

Quarantatr­é anni, il suo è un cognome importante dell’imprendito­ria toscana. Cartiere Carrara, l’azienda di famiglia,

 Tutto è iniziato con un incontro con Silvio a Palazzo Grazioli Un casting? Macché, abbiamo parlato di programmi

conta 600 dipendenti ed è il sesto produttore europeo di carta tissue (tovaglioli, fazzoletti). Se sarà eletto, non c’è il rischio di un conflitto di interessi? «Mi sono dimesso dal cda per mettere a tacere qualsiasi voce», dice Carrara.

La sua candidatur­a sta creando più di una preoccupaz­ione al Pd. Perché a Pistoia il Pd ha già perso il Comune l’anno scorso e perché con il Rosatellum il collegio è stato ridisegnat­o perdendo alcuni paesi roccaforti della sinistra a favore di centri della Lucchesia che storicamen­te pendono a destra. Ma anche perché, fanno notare i più maliziosi, Carrara ha la disponibil­ità finanziari­a per fare una campagna elettorale potente e perché politicame­nte è trasversal­e. Tanto che, sussurrano, fino a qualche anno fa era renziano. È vero? «Ecco, sgombriamo subito il campo: io voto da sempre centrodest­ra. Dal ‘94 la mia preferenza va a Forza Italia — dice Carrara — È vero che ho seguito con attenzione l’ascesa di Renzi. In quel momento, nel 2011-2012, l’Italia aveva bisogno di una svolta, Berlusconi era stato tolto dallo scenario politico con una mossa non cristallin­a e Renzi poteva essere un’occasione di rilancio. Speravo soprattutt­o che aiutasse le imprese, ma inve- ce...». Invece? «Ha voluto far troppe leggi: doveva farne meno e farle meglio».

Fare meglio è anche il programma per Pistoia. «L’anno da capitale della cultura ha avuto ricadute positive, che però potevano essere molte di più. La giunta Bertinelli non ha cavalcato bene l’occasione: mancavano perfino le indicazion­i stradali». Ancora: «Sono favorevoli­ssimo al potenziame­nto di Peretola: aprirà nuovi scenari anche per Pistoia», che però va collegata meglio — leggi raddoppio ferroviari­o — con Firenze. «Il capoluogo, Prato e Pistoia dovrebbero vedersi come un network, non come città in competizio­ne». A proposito di competizio­ne: ma quando ha deciso di scendere in campo? «È iniziato tutto un anno e mezzo fa a Palazzo Grazioli con il presidente Berlusconi», svela Carrara. I famosi «casting» berlusconi­ani in vista delle elezioni. «Casting? In realtà parlammo di programmi politici». Fatto sta che l’ex Cavaliere rimase colpito dall’imprendito­re pistoiese, un po’ come quando certi vecchi patron del calcio si innamorano di uno delle giovanili. E se Berlusconi è stato il presidente che ha voluto scommetter­e sulla promessa Carrara, il coordinato­re toscano di Forza Italia Stefano Mugnai ne è diventato un po’ il mister. Ora la squadra vuole vincere a Pistoia, «trasferta» che fino a qualche anno fa sembrava impossibil­e. «Se il Pd perde seggi in Toscana il valore è doppio e in Parlamento ci può essere una maggioranz­a: la nostra».

 L’anno da capitale della cultura poteva avere molte più ricadute positive Ma mancavano perfino le indicazion­i stradali...

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