E il Parlamento aprì il M5S come una scatoletta
Carrara, la carta di Berlusconi per tentare il bis a Pistoia. «Speravo in Renzi, ha sbagliato»
C’è una foto: due uomini che sorridono, uno fa un gesto verso l’altro. Non sembra importante, né originale. Invece un po’ lo è, perché quei due sono avversari: si contendono un posto in Parlamento. Eppure, mentre Renzi attacca Berlusconi che attacca Di Maio che attacca entrambi, Maurizio Carrara di Forza Italia e Edoardo Fanucci del Pd — sfidanti nel collegio uninominale di Pistoia della Camera — si fanno fotografare così, come se fossero due amici. E Carrara pubblica la foto su Instagram, scrivendo: «In una campagna elettorale dove il M5S invita i candidati ad infangare i loro rivali con ogni mezzo noi combatteremo la nostra sfida nel rispetto reciproco. Io non ho nemici politici, ho semmai avversari». Scusi, Carrara, ma volete spianare la strada ai Cinque Stelle? Vi manca solo l’hashtag #inciucioallapistoiese... «Guardi che qualcuno lo ha già detto», ride lui. Poi torna serio: «Ma io sono qua perché ho ricette diverse per risolvere problemi di Pistoia, non per attaccare gli altri. Ho molto rispetto per Fanucci e per il lavoro che ha fatto da parlamentare. Gli imputo solo di non aver saputo trovare le soluzioni giuste per il nostro territorio».
Quarantatré anni, il suo è un cognome importante dell’imprenditoria toscana. Cartiere Carrara, l’azienda di famiglia,
Tutto è iniziato con un incontro con Silvio a Palazzo Grazioli Un casting? Macché, abbiamo parlato di programmi
conta 600 dipendenti ed è il sesto produttore europeo di carta tissue (tovaglioli, fazzoletti). Se sarà eletto, non c’è il rischio di un conflitto di interessi? «Mi sono dimesso dal cda per mettere a tacere qualsiasi voce», dice Carrara.
La sua candidatura sta creando più di una preoccupazione al Pd. Perché a Pistoia il Pd ha già perso il Comune l’anno scorso e perché con il Rosatellum il collegio è stato ridisegnato perdendo alcuni paesi roccaforti della sinistra a favore di centri della Lucchesia che storicamente pendono a destra. Ma anche perché, fanno notare i più maliziosi, Carrara ha la disponibilità finanziaria per fare una campagna elettorale potente e perché politicamente è trasversale. Tanto che, sussurrano, fino a qualche anno fa era renziano. È vero? «Ecco, sgombriamo subito il campo: io voto da sempre centrodestra. Dal ‘94 la mia preferenza va a Forza Italia — dice Carrara — È vero che ho seguito con attenzione l’ascesa di Renzi. In quel momento, nel 2011-2012, l’Italia aveva bisogno di una svolta, Berlusconi era stato tolto dallo scenario politico con una mossa non cristallina e Renzi poteva essere un’occasione di rilancio. Speravo soprattutto che aiutasse le imprese, ma inve- ce...». Invece? «Ha voluto far troppe leggi: doveva farne meno e farle meglio».
Fare meglio è anche il programma per Pistoia. «L’anno da capitale della cultura ha avuto ricadute positive, che però potevano essere molte di più. La giunta Bertinelli non ha cavalcato bene l’occasione: mancavano perfino le indicazioni stradali». Ancora: «Sono favorevolissimo al potenziamento di Peretola: aprirà nuovi scenari anche per Pistoia», che però va collegata meglio — leggi raddoppio ferroviario — con Firenze. «Il capoluogo, Prato e Pistoia dovrebbero vedersi come un network, non come città in competizione». A proposito di competizione: ma quando ha deciso di scendere in campo? «È iniziato tutto un anno e mezzo fa a Palazzo Grazioli con il presidente Berlusconi», svela Carrara. I famosi «casting» berlusconiani in vista delle elezioni. «Casting? In realtà parlammo di programmi politici». Fatto sta che l’ex Cavaliere rimase colpito dall’imprenditore pistoiese, un po’ come quando certi vecchi patron del calcio si innamorano di uno delle giovanili. E se Berlusconi è stato il presidente che ha voluto scommettere sulla promessa Carrara, il coordinatore toscano di Forza Italia Stefano Mugnai ne è diventato un po’ il mister. Ora la squadra vuole vincere a Pistoia, «trasferta» che fino a qualche anno fa sembrava impossibile. «Se il Pd perde seggi in Toscana il valore è doppio e in Parlamento ci può essere una maggioranza: la nostra».
L’anno da capitale della cultura poteva avere molte più ricadute positive Ma mancavano perfino le indicazioni stradali...