Il parco inaugurato e poi dimenticato
Una giungla a Mantignano. Nel 2012 il taglio del nastro, ora è chiuso: mancano fondi
Era l’ottobre del 2012 e, nell’ambito dei «Cento luoghi» della giunta renziana, veniva annunciato il nuovo parco di Santa Maria a Mantignano. «Abbiamo restituito un meraviglioso e originale bosco pubblico alla città — spiegava Erasmo D’Angelis, ex presidente di Publiacqua, responsabile del lavoro di riqualificazione — Un’oasi verde che sarà fruibile e sicura. Si tratta di un tassello per il futuro parco fluviale del nostro fiume». «Olmi, platani, tigli, aceri, lecci, macchie di corbezzolo, e poi fagiani, scoiattoli e persino tartufi: un luogo ambientalmente e storicamente straordinario, che apre al pubblico con visite guidate», aggiungeva l’allora assessore all’ambiente Caterina Biti, specificando infatti come fossero necessari «ulteriori lavori di messa in sicurezza per consentire alle persone di girare da sole».
Le visite guidate, poi, erano effettivamente partite l’11 novembre 2012, con un appuntamento dedicato alla memoria dei partigiani che nel 1944 morirono per salvare il limitrofo acquedotto di Mantignano dalle mine dei nazifascisti. Successivamente, altre tre date fino all’inizio di febbraio poi, nei sei ettari di questo vero e proprio polmone verde, il vuoto. Zero manutenzione, zero messa in sicurezza: tanto che sebbene il cancello del giardino sia chiuso, non è difficile trovare buche nelle recinzioni che permettono l’accesso all’area, ormai completamente invasa dalla vegetazione. Più che un bosco, una giungla, in cui per muoversi servirebbe il machete, tra arbusti, alberi cadu- ti, pezzi di metallo, tubi in disuso e strutture abbandonate. E che gli interventi del 2012 siano ormai un vecchio ricordo, lo conferma un signore che passeggia col cane vicino alla sponda dell’Arno: «Il parco? Non è più aperto dagli anni ’70. L’inaugurazione con Renzi? Ah già, è vero. Misero un cartello, poi non è più venuto nessuno».
«Il parco — dichiarano Donella Verdi e Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra — è stato chiuso perché la sicurezza per la cittadinanza non era garantita. Anche l’impianto di potabilizzazione accanto non ha più un presidio h24». Interpellato sulla vicenda, il presidente di Q4 Mirko Dormentoni replica: «Stiamo partecipando a due diversi bandi europei per reperire le risorse utili al progetto del parco agricolo e per mettere in collegamento, anche con piste ciclabili, il parco di Mantignano con gli altri parchi dell’area fluviale. Complessivamente, sono stati richiesti 750mila euro per la messa in sicurezza. Le dichiarazioni del 2012? Premature, c’era ancora solo un’intenzione. Q4 ha comunque già 200 ettari di verde: il parco di Mantignano non era una priorità. Contatterò però subito la direzione ambiente per verificare lo stato della recinzione».
Dal Quartiere 4
«Le dichiarazioni di 6 anni fa sono state premature, servono 750 mila euro»