Per finanziare la ricerca dei farmaci «orfani» torna il cioccolato militare
Per i militari di leva era la parte più piacevole della «razione K», del rancio quotidiano. Per i bambini di Firenze è stato a lungo un privilegio raro, che si poteva ottenere solo attraverso canali ufficiosi. Ora, decenni dopo lo stop della produzione, torna la storica «cioccolata militare». La nuova produzione, nata da un accordo tra l’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze e un’azienda privata di Calenzano, la Fonderia del Cacao, sarà messa in vendita al pubblico attraverso negozi specializzati e siti web. Tutti potranno così apprezzare le storiche barrette di fondente un tempo riservate solo (o quasi) ai militari.La nuova linea sarà presentata alla prossima edizione di Taste, il salone di Pitti Immagine che si terrà alla Leopolda dal 10 al 12 marzo. Ci saranno cioccolatini e barrette di fondente al 70 per cento (da 50, 100 e 200 grammi), ma anche una crema spalmabile al cacao. Previste versioni senza glutine e senza latte. L’idea del ministero della Difesa è di mantenere l’immagine austera di una volta, richiamando lo stile delle razioni da combattimento: l’operazione nostalgia si farà con astucci di metallo e tubetti di alluminio. La Difesa vuole insomma lanciare un’operazione simpatia, oltre a porsi un obiettivo economico. Del resto, l’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze si occupa di settori di scarso profitto, come la produzione di farmaci «orfani», destinati a curare le malattie rare ma che l’industria privata ha abbandonato per gli esigui margini di profitto che possono generare, malgrado si tratti di medicine talvolta necessarie per la sopravvivenza dei malati.