Nella farmacia sotto sfratto «Farò di tutto per salvarvi» Le accuse del parroco
Il sacerdote: sporcarsi le mani per l’Oltrarno
Ha firmato la petizione per salvare la farmacia. E poi ha promesso che «farò di tutto per non farvi chiudere». Il sindaco Dario Nardella si è presentato ieri in piazza San Felice insieme all’assessore Del Re. E ha anticipato che martedì incontrerà i nuovi proprietari.
La crociata dell’Oltrarno per salvare la farmacia Pitti di piazza San Felice ora ha un alleato in più: Dario Nardella. Il sindaco di Firenze ieri mattina ha firmato — come hanno fatto in pochi giorni centinaia di fiorentini — la petizione (che inizialmente era rivolta a lui, ora invece alle istituzioni e ai proprietari del palazzo) organizzata dai residenti del quartiere per scongiurare lo sfratto della storica attività. E per confermare che «farò di tutto perché questo esercizio, nato nel 1810, non chiuda». Nardella, inoltre, ha anticipato che martedì l’assessore Cecilia Del Re incontrerà i nuovi proprietari della palazzina che dovrebbe essere trasformata in una residenza per turisti con ingresso e reception proprio dove oggi si trova la farmacia. «Palazzo Vecchio gli proporrà di cercare altre soluzioni e di non procedere con lo sfratto — ha assicurato il sindaco — Ma ci muoveremo anche in giunta per fare un regolamento che protegga gli esercizi storici dal cambio di destinazione. Mi rendo conto sia una misura anti liberista ma vogliamo provarci lo stesso. La farmacia di piazza San Felice sarà il simbolo della nostra battaglia per salvare i negozi storici della città». Non solo. Subito dopo il blitz in Oltrarno Nardella ha postato un video su Instagram in cui ha chiesto «l’aiuto di tutti i cittadini» perché si tratta di «un bene culturale della nostra città». Al sindaco arrivano i ringraziamenti di Maria Guida, che ha dato il via alla mobilitazione: «Siamo felici, ora porti avanti la nostra battaglia». Manca davvero poco affinché la petizione partita lunedì scorso arrivi a mille firme (chi vuole aderire può recarsi direttamente nella farmacia Pitti): tante le iniziative nei negozi e nelle strade del rione. Come quella di oggi, quando alcuni residenti, per tutto il giorno, saranno con un banchino in piazza Santo Spirito. Da
segnalare anche l’interrogazione al presidente Maurizio Sguanci preannunciata da Mirco Ruffilli, consigliere del Quartiere 1. Ma per la farmacia Pitti è sceso in campo anche il parroco di San Felice in piazza, don Gianfranco Rolfi, che stamattina organizzerà una raccolta firme durante la messa delle 11. Ieri sera, durante la celebrazione a San Pietro in Gattolino, il sarcerdote ha chiesto ai fedeli di impegnarsi, ma si è anche scagliato contro «chi sta distruggendo il quartiere». «Bisogna contrastare la
Nardella Questa attività non può chiudere, sarà il simbolo della nostra battaglia per salvare i negozi storici della città
Don Rolfi
Il quartiere è morto, dove sono i comitati? Dov’è la politica? Ma soprattutto dov’è il clero? Avete sentito alzare la voce a qualcuno?
rendita — ha esortato don Rolfi durante l’omelia — che ha fatto morire l’Oltrarno mandando via tutti i residenti. Ma la cosa che ancor più mi scandalizza è il silenzio dei comitati. Dove sono quelle persone che hanno combattuto contro gli autobus a due piani o contro la pipì dei vagabondi in Santo Spirito o i cani che rovinano le aiuole? Dove sono le associazioni, dov’è la politica che invece di difendere gli artigiani e dargli uno spazio per l’esposizione svende la nostra città? Ma soprattutto dov’è il clero dell’Oltrarno? Avete sentito qualche frate o qualche prete alzare la voce contro la distruzione del rione? Anche se non servirà a nulla, perché parliamo di potentati economici, io dico: sporchiamoci le mani e facciamoci carico di questo quartiere».