Dehors, c’è la deroga: due anni per adeguarsi (ma solo in Oltrarno)
Intesa Comune-soprintendenza. E anche ai locali di via de’ Renai più tempo per le modifiche
Due anni per adeguarsi al nuovo piano sui dehors. I locali di piazza Santo Spirito e di via de’ Renai ora possono tirare un sospiro di sollievo perché Palazzo Vecchio e soprintendenza hanno deciso di accordargli un «periodo cuscinetto» al termine del quale però i primi (che passano da C a B) dovranno smontare definitivamente le pedane, i secondi (da B ad A) sostituire l’ombrellone al tettino rigido.
La proroga verrà comunicata direttamente ai titolari di bar e ristoranti domani, durante un incontro ufficiale in Comune con l’assessore Cecilia Del Re. «Con la soprintendenza avevamo già convenuto nel protocollo firmato a dicembre che per il futuro avremmo comunicato con un anticipo di due anni eventuali cambi di tipologia di dehors nelle diverse piazze e vie del centro, e dunque ci è parso giusto riconoscere questi due anni di preavviso anche a coloro che sono stati toccati ora da queste nuove determinazioni della soprintendenza. In via de’ Renai, per esempio, c’era un imprenditore che aveva fatto da poco un ingente investimento per il dehors e noi dobbiamo tenere conto anche di questo, come anche i Tribunali amministrativi ci insegnano. Il differimento di 24 mesi, invece, non vale per piazza Duomo perché è dal 2015 che l’amministrazione lì vuole cambiare la categoria delle strutture esterne. Dunque il periodo di preavviso in questo caso è già terminato».
Il piano varato dal Comune in accordo con la soprintendenza — che entrerà in vigore nel mese di marzo — è nato dal fatto che il tetto dei dehors in centro, fissato in 14 mila metri quadrati, è stato ormai raggiunto mentre fuori dall’area Unesco siamo ancora lontani, con 2 mila metri quadri, dal tetto di 6 mila metri quadri. Il nuovo regolamento inoltre fissa la durata delle concessioni che passano da 3 a 5 anni. Il regolamento, inoltre, fissa le quattro tipologie ammesse d’ora in avanti nel centro di Firenze. La «A»: senza pedana e senza ringhiera – e stabilisce anche alcune aree in cui potranno essere messi solo sedie e tavolini (come Santo Spirito, via de’ Renai e piazza Duomo). La «B»: edana e ringhiera senza copertura stabile, aperta su tutti i lati. La C: pedana e ringhiera con copertura stabile aperta su tre lati. La D: pedana, ringhiera e struttura chiusa su più lati e copertura stabile.
Tra le novità del regolamento, la possibilità di inserire all’interno dei dehors addobbi floreali, meno spazio a tavolini e sedie sui marciapiedi e l’introduzione del riscaldamento nascosto per evitare l’effetto lampade arancioni o funghi giudicato troppo impattante. Nuove anche le sanzioni: per i titolari dei dehors regolarmente autorizzati che commettono infrazioni è prevista una multa e dopo la seconda nell’anno solare la decadenza della concessione. Mentre per gli abusivi arriva una contravvenzione da 500 euro e la possibilità di chiusura del locale per un periodo non inferiore ai 5 giorni.
«La proroga di due anni per noi rappresenta una grande vittoria perché ancora dobbiamo ammortizzare i costi delle strutture esterne cambiate da poco», afferma Bibo, titolare del Caffè Volume e dei ristoranti Borgo Antico e T’Amerò di piazza Santo Spirito. Con il regolamento, infine, i dehors potranno stare aperti fino alle una, un emendamento voluto dal Pd ma contestato dalle opposizioni.
L’assessora Del Re «Era giusto riconoscere questo preavviso a chi aveva fatto da poco ingenti investimenti»