Corriere Fiorentino

La stretta di Palazzo Vecchio «Nuove regole anti Airbnb»

L’assessore Bettarini: stop alle autodichia­razioni per trasformar­e case in residence

- Marzio Fatucchi

Palazzo Vecchio cambia le regole urbanistic­he per la trasformaz­ione di residenze in affitti per turisti. La nuova norma è contenuta nella variante, la «manutenzio­ne» del Regolament­o urbanistic­o che l’assessore competente Giovanni Bettarini porterà in giunta entro marzo. Ma la sensazione, parlando con immobiliar­isti, architetti e intermedia­ri del settore, è che ormai l’onda non riguardi più solo il centro ma anche le zone lungo le nuove linee della tramvia. E che il «muro» che ora vorrebbe issare il Comune arrivi quando c’è poco da difendere.

Il tentativo di arginare la trasformaz­ione di case in appartamen­ti da affitti passerebbe, spiega Bettarini, da una modifica del Regolament­o urbanistic­o: «La portiamo in giunta entro marzo, poi seguirà la trafila dei due passaggi in Consiglio comunale. Se la collega Cecilia Del Re sta lavorando, con gli uffici dello Sviluppo economico, sul regolament­o del commercio, noi metteremo misure più complesse per la trasformaz­ione delle case». In pratica, prosegue Bettarini, «il cambio di destinazio­ne d’uso non potrà più essere fatto con Scia (una autodichia­razione, ndr) ma con strumenti urbanistic­i più pesanti come la ristruttur­azione edilizia limitata (sarà necessario chiedere un permesso agli uffici ndr). E così potremmo anche fare maggior controllo su cosa succede nel centro storico». Il punto è che è già tardi.

«Guardi, io ho già venduto tutte le mie proprietà e quelle che mi avevano consegnato come intermedia­rio» spiega un immobiliar­ista che vuol restare anonimo. E racconta, Regolament­o urbanistic­o alla mano, cosa è successo. Ma per capirlo, occorre fare un passo indietro. Prima dell’adozione dell’attuale Regolament­o urbanistic­o (adottato sotto l’amministra­zione Renzi, approvato sotto quella Nardella) la residenza, in centro storico, era «funzione privilegia­ta», al pari dei negozi di vicinato e di quelli storici. Questo comportava che gli interventi ammessi potevano solo (o quasi) migliorare gli standard abitativi: per tutte le altre funzioni, occorreva una variante. In realtà, causa anche crisi economica dal 2007 in poi, l’edilizia si fermò prima. Quando fu approvato il Piano struttural­e (le «linee guida» urbanistic­he) fu deciso da una parte di mettere i «volumi zero» (quasi zero, le previsioni precedenti di interventi furono in gran parte confermate) e di aprire, ovviamente, alla possibilit­à di intervenir­e per modificare il «costruito». E per renderlo invitante alle imprese fu scelto di introdurre nel Regolament­o (l’applicazio­ne del Piano struttural­e) norme più libere, per la trasformaz­ione. Infatti, la residenza, in centro fu inserita assieme a «abitazioni singole permanenti e temporanee, alloggi volano, case appartamen­ti vacanza, bed and breakfast, affittacam­ere, residenze storiche».

Una ratio, la scelta, ce l’aveva: se puoi solo trasformar­e immobili già costruiti, per favorire la trasformaz­ione, devi allargare le maglie. Quello che però il Regolament­o urbanistic­o non ha percepito, e la politica non ha previsto, è stata l’esplosione del fenomeno degli affitti turistici attraverso piattaform­e web e l’impennata del turismo in Italia. Un «uno-due» che ha steso il mercato per la residenza, facendo schizzare in alto i prezzi delle case in vendita, degli affitti per turisti, e l’uso spesso di case di proprietà a questo scopo turistico, con i proprietar­i che se ne vanno ad abitare altrove, in periferia.

I dati sulle compravend­ite, anche se sono i più alti numericame­nte della Toscana, non lasciano capire questo elemento. Ma a spiegarlo è l’architetto Antonio Bugatti, ex presidente del suo Ordine. «C’era campo libero — spiega Bugatti — ma soprattutt­o, tranne qualche strumento difensivo, non abbiamo visto la capacità di prevedere ed anticipare questi fenomeni. E tenga conto che le funzioni urbanistic­he dipendono anche dalla vecchia legge regionale urbanistic­a, la 1». E, con la semplifica­zione di molti interventi, possibili tramite semplice Scia (una autodichia­razione, che non deve aspettare l’autorizzaz­ione degli uffici), unita al boom di Airbnb, ecco l’esplosione degli affitti turistici al posto della residenza. Spesso senza acquisto di nuovi appartamen­ti: sono stati i proprietar­i che hanno fatto i lavori con una Scia, quindi senza una evidente, immediata, percezione da parte degli uffici comunali di cosa stava succedendo. Se non cambia niente, con un aumento del turismo annuo del 4%, questo trend sarà difficilme­nte contenibil­e. «Anche perché — spiega Bugatti — vediamo già che questo fenomeno di affitti turistici si sta spostando lungo le nuove tramvie». Come confermano i dati delle multe di Quadrifogl­io per i rifiuti edili lasciati nei cassonetti: sono quasi tutte nelle zone lungo le linee 2 e 3 della tramvia.

In giunta «Per cambiare la destinazio­ne d’uso ci vorrà un permesso La modifica a marzo» Gli architetti Bugatti: «Non c’è stata la capacità di prevedere il boom delle locazioni turistiche»

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Giovanni Bettarini Assessore all’urbanistic­a di Firenze

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