La stretta di Palazzo Vecchio «Nuove regole anti Airbnb»
L’assessore Bettarini: stop alle autodichiarazioni per trasformare case in residence
Palazzo Vecchio cambia le regole urbanistiche per la trasformazione di residenze in affitti per turisti. La nuova norma è contenuta nella variante, la «manutenzione» del Regolamento urbanistico che l’assessore competente Giovanni Bettarini porterà in giunta entro marzo. Ma la sensazione, parlando con immobiliaristi, architetti e intermediari del settore, è che ormai l’onda non riguardi più solo il centro ma anche le zone lungo le nuove linee della tramvia. E che il «muro» che ora vorrebbe issare il Comune arrivi quando c’è poco da difendere.
Il tentativo di arginare la trasformazione di case in appartamenti da affitti passerebbe, spiega Bettarini, da una modifica del Regolamento urbanistico: «La portiamo in giunta entro marzo, poi seguirà la trafila dei due passaggi in Consiglio comunale. Se la collega Cecilia Del Re sta lavorando, con gli uffici dello Sviluppo economico, sul regolamento del commercio, noi metteremo misure più complesse per la trasformazione delle case». In pratica, prosegue Bettarini, «il cambio di destinazione d’uso non potrà più essere fatto con Scia (una autodichiarazione, ndr) ma con strumenti urbanistici più pesanti come la ristrutturazione edilizia limitata (sarà necessario chiedere un permesso agli uffici ndr). E così potremmo anche fare maggior controllo su cosa succede nel centro storico». Il punto è che è già tardi.
«Guardi, io ho già venduto tutte le mie proprietà e quelle che mi avevano consegnato come intermediario» spiega un immobiliarista che vuol restare anonimo. E racconta, Regolamento urbanistico alla mano, cosa è successo. Ma per capirlo, occorre fare un passo indietro. Prima dell’adozione dell’attuale Regolamento urbanistico (adottato sotto l’amministrazione Renzi, approvato sotto quella Nardella) la residenza, in centro storico, era «funzione privilegiata», al pari dei negozi di vicinato e di quelli storici. Questo comportava che gli interventi ammessi potevano solo (o quasi) migliorare gli standard abitativi: per tutte le altre funzioni, occorreva una variante. In realtà, causa anche crisi economica dal 2007 in poi, l’edilizia si fermò prima. Quando fu approvato il Piano strutturale (le «linee guida» urbanistiche) fu deciso da una parte di mettere i «volumi zero» (quasi zero, le previsioni precedenti di interventi furono in gran parte confermate) e di aprire, ovviamente, alla possibilità di intervenire per modificare il «costruito». E per renderlo invitante alle imprese fu scelto di introdurre nel Regolamento (l’applicazione del Piano strutturale) norme più libere, per la trasformazione. Infatti, la residenza, in centro fu inserita assieme a «abitazioni singole permanenti e temporanee, alloggi volano, case appartamenti vacanza, bed and breakfast, affittacamere, residenze storiche».
Una ratio, la scelta, ce l’aveva: se puoi solo trasformare immobili già costruiti, per favorire la trasformazione, devi allargare le maglie. Quello che però il Regolamento urbanistico non ha percepito, e la politica non ha previsto, è stata l’esplosione del fenomeno degli affitti turistici attraverso piattaforme web e l’impennata del turismo in Italia. Un «uno-due» che ha steso il mercato per la residenza, facendo schizzare in alto i prezzi delle case in vendita, degli affitti per turisti, e l’uso spesso di case di proprietà a questo scopo turistico, con i proprietari che se ne vanno ad abitare altrove, in periferia.
I dati sulle compravendite, anche se sono i più alti numericamente della Toscana, non lasciano capire questo elemento. Ma a spiegarlo è l’architetto Antonio Bugatti, ex presidente del suo Ordine. «C’era campo libero — spiega Bugatti — ma soprattutto, tranne qualche strumento difensivo, non abbiamo visto la capacità di prevedere ed anticipare questi fenomeni. E tenga conto che le funzioni urbanistiche dipendono anche dalla vecchia legge regionale urbanistica, la 1». E, con la semplificazione di molti interventi, possibili tramite semplice Scia (una autodichiarazione, che non deve aspettare l’autorizzazione degli uffici), unita al boom di Airbnb, ecco l’esplosione degli affitti turistici al posto della residenza. Spesso senza acquisto di nuovi appartamenti: sono stati i proprietari che hanno fatto i lavori con una Scia, quindi senza una evidente, immediata, percezione da parte degli uffici comunali di cosa stava succedendo. Se non cambia niente, con un aumento del turismo annuo del 4%, questo trend sarà difficilmente contenibile. «Anche perché — spiega Bugatti — vediamo già che questo fenomeno di affitti turistici si sta spostando lungo le nuove tramvie». Come confermano i dati delle multe di Quadrifoglio per i rifiuti edili lasciati nei cassonetti: sono quasi tutte nelle zone lungo le linee 2 e 3 della tramvia.
In giunta «Per cambiare la destinazione d’uso ci vorrà un permesso La modifica a marzo» Gli architetti Bugatti: «Non c’è stata la capacità di prevedere il boom delle locazioni turistiche»