L’isola delle Baleari alza il muro: stop annunci sul web
Nel 2013, le case disponibili su Airbnb ad Ibiza erano 286. Oggi sono 4.572. Un numero stabile da un anno per la stretta già avviata nel 2016 da quasi tutte le unità amministrative in cui è divisa l’isola. Ma ora Ibiza alza i muri. Dopo una consultazione con tutti i municipi, è stato deciso di vietare, sic et simpliciter, la possibilità di affittare appartamenti o simili attraverso tutte le piattaforme web. Multe da 40 mila euro per i privati, da 400 mila per le piattaforme che affittano via web. Ma perché la situazione era diventata insostenibile: ormai, nei mesi di luglio ed agosto, su quasi tutte le piattaforme non si trovano più solo case o stanze, ma addirittura posti letto sui balconi: no, non è uno scherzo, si affittavano anche i balconi. E questo, assieme al boom di turismo legato ai locali (anche su quelli, altra stretta, dopo mezzanotte le discoteche possono essere aperte solo in strutture chiuse) ed all’abuso di alcol, stava cacciando il turismo familiare e più ricco. «L’arrivo delle piattaforme digitali ha creato una situazione insostenibile, ciò che abbiamo vissuto in queste ultime estati non è positivo per nessuno ed è per questo che vogliamo che il parco residenziale sia residenziale e non turistico» ha detto a El Confidencial il general manager per il turismo del Comune di Ibiza, Vicente Torres .