Tasse su per chi affitta oltre le 120 notti l’anno, agenti spie per le multe
I «poteri» regolamentari dei Comuni di Parigi e Berlino. Il sogno del sindaco Dario Nardella è quello di avere i poteri di queste due città, per mettere un freno al boom degli affitti turistici ed allo svuotamento del centro. Ma nonostante che Parigi, Capitale, abbia — come Berlino — poteri più ampi e forti in ambito commerciale e turistico di altre città, le scelte fatte contro l’esplosione di Airbnb passano da una legge nazionale. La Francia infatti obbliga chi affitta più di 120 giorni l’anno ad iscriversi ad un albo, praticamente a diventare una impresa (e così pagare tasse più alte). Parigi ha deciso una «stretta», applicando rigidamente la legge nazionale e mettendo in campo un gruppo nutrito di ispettori per fare controlli incrociati: «agent provocateur», che arrivano addirittura a fare finte prenotazioni per stanare i proprietari più scaltri. In questo modo, l’amministrazione di Parigi, nel 2017, ha portato il conto delle multe ad un milione di euro: erano 45 mila euro nel 2016. Un modo per bloccare l’impennata del costo degli affitti per le famiglie dovuta, secondo l’amministrazione, ad Airbnb ed altre piattaforme. Ma la società di Santa Monica sta già correndo ai ripari: ha annunciato che il prossimo fronte «francese» sarà entrare nel mercato delle case di campagna.