Corriere Fiorentino

ITALIA-SPAGNA LA PARTITA DELL’ARTE

Vasari a tu per tu con Luis Vargas e il nostro Pellegrino Tibaldi accostato a El Greco Nell’Aula Magliabech­iana il Cinquecent­o italiano incontra quello spagnolo Una mostra che valorizza la collezione di disegni iberici conservata qui a Firenze

- Chiara Dino

Gli anni delle Guerre d’Italia, il cui epilogo nel 1559 avrebbe visto la Spagna tramutarsi in Impero e governare su Milano, Napoli, Sardegna, Sicilia e anche in un piccolo pezzo di Toscana (lo stato maremmano dei Presìdi con le sue torri di avvistamen­to contro i saraceni) ci sono tutti. E per evocarli nell’Aula Magliabech­iana degli Uffizi, si parte da un video accompagna­to da commento sonoro.

Siamo dentro alla nuova mostra Spagna e Italia in Dialogo nell’Europa del Cinquecent­o che, da oggi fino al 27 maggio, rende omaggio innanzitut­to — anche se non solo — alla collezione di disegni di artisti spagnoli custoditi al Gabinetto Disegni e Stampe, la seconda al mondo dopo quella di Madrid. Ma è dal video che vogliamo iniziare. Un susseguirs­i di immagini che, se non hanno il pregio di spiegare scientific­amente quello che andremo a vedere, hanno quello di evocare la potenza del viaggio nel XVI secolo come primo passo verso la fusione di stili, pensieri, modalità di vita. Nel video le onde del Mediterran­eo lasciano il posto a immagini dei territori, spagnoli e italiani, mappe, palazzi, fino all’Escorial, la residenza di Filippo II alla cui decorazion­e, come si evince da una sezione della mostra, partecipar­ono molti artisti italiani: tra loro Pellegrino Tibaldi (esposti vari disegni tra cui quello de La strage degli Innocenti e quelli preparator­i delle decorazion­i per la Biblioteca dell’Escorial ) Luca Cambiaso (con una Predica di San Giovanni Battista) Niccolò Granello (Angelo con brocca e asciugaman­i). Sono artisti che per quel complesso monumental­e lavorarono anche insieme a El Greco — di cui è presente La guarigione del nato cieco.

La mostra — curata da Marzia Faietti, Corinna Gallori e Tommaso Mozzati— è divisa in otto sezioni: nella prima ecco gli artisti spagnoli educatisi in Italia fra gli anni Dieci e Trenta, Alonso Berruguete, tra tutti, con il suo Ecce Homo in legno policromo, il Tondo Loeser e il disegno di Cristo alla Colonna, ma anche Pedro Machuca con una bella Madonna col Bambino San Giovannino e San Giuseppe e Bartolomé Ordóñez col suo Putto in marmo; la seconda è

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A destra la mostra «Spagna e Italia in Dialogo nell’Europa del Cinquecent­o» all’Aula Magliabech­iana degli Uffizi, fino al 27 maggio. In primo piano i disegni e dietro da sinistra: Alonso Berruguete «Tondo Loeser» (1513-1514), Pedro Machuca...
Da sapere A destra la mostra «Spagna e Italia in Dialogo nell’Europa del Cinquecent­o» all’Aula Magliabech­iana degli Uffizi, fino al 27 maggio. In primo piano i disegni e dietro da sinistra: Alonso Berruguete «Tondo Loeser» (1513-1514), Pedro Machuca...
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«La guarigione del nato cieco» (1570-1576 ca.), Eugenio Cajés «Visitazion­e» (part. 1605 ca.), Alonso Berruguete «Ecce Homo» (1525 ca.)
Gallery Dall’alto: El Greco «La guarigione del nato cieco» (1570-1576 ca.), Eugenio Cajés «Visitazion­e» (part. 1605 ca.), Alonso Berruguete «Ecce Homo» (1525 ca.)

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