Nazionale, Federico fa gol e vede viola: mi fido di Della Valle
La giornata dei «violazzurri» a Coverciano: Chiesa fa gol, Benassi e Biraghi con la fascia
Dalla Primavera alla Primavera, due anni dopo. Il tempo per Federico Chiesa corre all’impazzata. Due anni fa era un ragazzino viola che a Coverciano sfidava l’Italia di Buffon, Bonucci e De Rossi e sognava chissà quale futuro. Oggi invece è la stellina di una selezione giovane e tutta da scoprire, che proprio contro la Primavera viola ha giocato l’amichevole che ha chiuso i primi tre giorni da ct di Gigi Di Biagio.
«Era solo un’allenamento, ma questa partita è stata una grande emozione — dice Chiesa prima di lasciare il ritiro azzurro — due anni fa ero qui con la Primavera a giocare contro l’Italia di Conte che stava preparando l’Europeo, oggi essere dall’altra parte è davvero qualcosa di speciale». Per capire come sia potuto accadere questo doppio salto in avanti, basta guardarlo giocare. Anche in maglia azzurra, Chiesa prende palla e accelera, sterza e calcia. Di Biagio lo schiera attaccante di sinistra nel 4-3-3, poi lo cambia di fascia con Politano, ma per lui più o meno fa lo stesso. Chiesa infatti resta sempre nel vivo della manovra, tanto che ad appena 20 anni sembra già un veterano. Nel 10-0 contro i giovani viola di Bigica, Fede segna dopo aver scartato un paio di difensori e aver beffato il portiere con un tocco sotto, poi manda in gol il compagno di squadra Benassi e contribuisce col solito dinamismo ad aumentare il bottino azzurro.
Ad ammirarlo, a bordo campo, ci sono Di Biagio, il dg viola Corvino e Billy Costacurta, il nuovo vice commissario della Figc che ha preso in mano la rifondazione tecnica della Nazionale: «Il talento non ci manca — dice l’ex difensore milanista — qui a Coverciano abbiamo la possibilità di vedere Chiesa che ha fatto tre o quattro giocate... quasi meglio del padre. E speriamo che Enrico non ci sia altrimenti mi tira uno schiaffo».
Fede promosso a pieni voti insomma. Nelle prossime amichevoli azzurre ci sarà anche lui, anche se l’Europeo Under 21 del 2019 (l’Italia sarà Paese ospitante insieme a San Marino) resta un suo grande obiettivo: «Certo che lo è, ci tengo all’Under anche se i miei sogni nel cassetto sono parecchi». Qualcuno, ovviamente, è colorato di viola: «Se ho firmato il rinnovo con la Fiorentina è perché credo nel progetto, non mi chiedete però del mio futuro perché l’unico pensiero è la prossima partita: vogliamo arrivare più in alto possibile. Io meglio di mio padre? Ancora devo fare tanta strada, non mi sento nè stella nè simbolo». Dire oggi se e quanto Chiesa resterà in viola è impossibile: a portarlo via ci proveranno in tanti, di sicuro Fede si sbilancerà come fece Berna qualche mese fa («Sto pensando di chiudere la carriera in viola»).
La Fiorentina comunque è pronta a resistere: la conferma del figlio d’arte sarebbe il primo tassello per costruire un futuro migliore. Una maxi offerta da 60 milioni in su farebbe vacillare, ma sarà presa in considerazione solo se a farla sarà un club estero: per le italiane infatti Chiesa è e resterà incedibile. Intanto la Fiorentina se lo gode e lo aspetta carico in vista di Udine. Insieme a Chiesa poi anche Benassi e Biraghi possono dire di aver vissuto giorni speciali. Di Biagio ha promosso il centrocampista capitano dell’Italia come ai tempi dell’Under 21 e nel secondo tempo (quando i titolari, Chiesa compreso, erano sotto la doccia), ha fatto indossare la fascia al terzino. Per «Biro» si chiude una settimana magica tra gol al Chievo, chiamata azzurra e fascia di capitano. Il più felice dell’exploit violazzurro a Coverciano però è Pioli. L’ondata di entusiasmo che arriverà dalla Nazionale potrebbe diventare un’arma preziosa per dare nuova linfa a questo tentativo di rimonta in classifica. A Udine non sarà un’amichevole, ma con un Chiesa così la chance viola non possono che aumentare.